mercoledì 26 ottobre 2022
Il 30 agosto fu trovata in una scatola da scarpe sul cofano di un'auto. Ora è con la coppia che fra un anno la potrà adottare
L'ingresso dell'ospedale San Gerardo di Monza

L'ingresso dell'ospedale San Gerardo di Monza - Ansa

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Sono passati quasi due mesi da quando è nata, ma finalmente Alice è in braccio a mamma e papà. Il Tribunale dei minori di Milano ha affidato a una giovane coppia lombarda, che era in lista per un'adozione, la piccola abbandonata alla nascita il 30 agosto scorso in una scatola da scarpe messa in bella vista nel parcheggio davanti all'ospedale San Gerardo di Monza. A trovarla, e dare l'allarme, era stata un'ostetrica. Alice (così l'hanno chiamata in ospedale) era in buone condizioni, avvolta in una coperta, con il cordone ombelicale ben tagliato e medicato. Era stata lasciata, di notte, sul cofano di un'auto. Di nascosto, ma non nascosta. Poche ore dopo il parto, evidentemente avvenuto in casa, era già nelle mani amorevoli ed esperte dei sanitari, provvista di tutto tranne che dei genitori.

Ora sono arrivati, madre e padre. In affido per un anno, come previsto dalla legge sull'adozione, e se tutto andrà bene Alice diventerà a tutti gli effetti loro figlia.

Una storia a lieto fine, che è poi un inizio. Ci piace immaginare che la notizia giunga a quella donna che l'ha concepita e portata nove mesi in grembo, partorita, guardata (non riusciamo a immaginare con quali emozioni) e sistemata con cura: la garza medicata sull'ombelico, il pannolino tra le minuscole cosce, l'abbraccio della coperta a ricordarle il grembo materno, la piccola scatola a contenerla e proteggerla. Chissà chi l'avrà aiutata, quella notte.

Ha avuto dieci giorni per ripensarci, farsi avanti e riconoscerla, così come li ha avuti l'uomo con cui l'aveva concepita. Scaduto il termine, dopo la formalizzazione dell'atto di nascita da parte dell'ufficiale di stato civile che ha dato alla bambina un nome e un cognome, il Tribunale per i minorenni si è messo al lavoro selezionando una coppia.

Come Alice, quest'anno sono stati 14 i neonati non riconosciuti alla nascita che hanno trovato i genitori tramite l'adozione. Non riconosciuti non sempre significa abbandonati: è utile ricordare che la legge italiana rende possibile il parto in anonimato, che avviene in ospedale in tutta sicurezza per partoriente e neonato. Il nome della madre rimane per sempre segreto, nell'atto di nascita viene scritto "nato da donna che non consente di essere nominata" e si apre il procedimento di adottabilità. Perché non tutte le storie di abbandono finiscono bene come quella di Alice.

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