lunedì 14 febbraio 2011
La Corte di Cassazione, decidendo sul caso di una adozione speciale di una bimba russa da parte di una donna sola, ha detto che in Italia «i tempi sono maturi» perché anche i single possano adottare. Il cardinale Antonelli: nelle adozioni la priorità è il bene del bambino, che richiede un padre e una madre.
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In Italia il Parlamento non ha ancora provveduto a varare una legge che consenta l'adozione da parte dei single, sottolinea la Cassazione che, tuttavia, ha convalidato l'adozione, seppur in forma non pienamente legittimante ma 'mitè, di una bimba russa alla quale farà da mamma una donna 'solà di Genova. La convalida del decreto di adozione speciale è contenuto nella sentenza 3572 depositata oggi. In particolare la Suprema Corte ha detto 'nò alla richiesta della mamma adottiva di Genova - sulle sue generalità è richiesta la piena riservatezza - di ottenere l'adozione nella formula pienamente legittimamente per la piccola bimba, con la quale ha vissuto insieme per due anni nella Federazione Russa e poi negli Usa, dove l'adozione è stata dichiarata efficace dal Tribunale della Columbia. Tuttavia alla mamma single, l'adozione - nella formula "speciale" - è stata consentita e trascritta qui in Italia, con decreto della Corte di Appello di Genova del 2009. Con alcune limitazioni, come la necessità del consenso di un tutore legale per determinati atti che riguardano la minore, o con alcuni limiti, come la possibilità di ereditare dai parenti collaterali della mamma. I supremi giudici ritengono, però, maturi i tempi affinchè anche le persone senza un partner possano adottare, con meno difficoltà, bambini rimasti soli o abbandonati. "Il legislatore nazionale - esorta la Cassazione in questa sentenza - ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, a un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una persona singola anche con gli effetti dell'adozione legittimante". In proposito, la Suprema Corte ci tiene a sottolineare che nelle norme della 'Convenzione di Strasburgo del 1967 sui fanciullì - che è la bussola di riferimento per le norme sulle adozioni - non c'è alcun tipo di preclusione a questa apertura. Allo stato attuale, comunque, l'adozione legittimante rimane consentita solo ai "coniugi uniti in matrimonio, avendo finora ritenuto il legislatore tale statuizione opportuna e necessaria nell'interesse dei minori". MA LA PRIORITA' È IL BENE DEL BAMBINONei procedimenti di adozione "in linea generale, la priorità è il bene del bambino, che esige un padre e una madre". È quanto afferma il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, interpellato dall'Ansa in merito alla sentenza della Cassazione che ha detto sì all'adozione per una mamma single, invitando il Parlamento italiano a legiferare in materia."Non conosco nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Suprema Corte - specifica il card. Antonelli -. Ma il linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità ". In un campo delicato come quello delle adozioni, precisa il cardinale, "possono esserci situazioni di forza maggiore" che comportano soluzioni particolari. Inoltre, aggiunge, "da quanto risulta a una prima lettura delle notizie, la Cassazione ha indicato la necessità di manteneredelle cautele". Ma "le adozioni non vanno affrontate nell'ottica dei desideri degli adulti, delle loro aspettative da soddisfare, ma nell'ottica dei minori, la cui esigenza è avere entrambi i genitori". Alla domanda se l'avvio di un percorso legislativo che regolamenti le adozioni per i sigle possa rappresentare un viatico anche verso le adozioni per le coppie gay, il cardinale Antonelli si limita a rispondere che "la casistica delle adozioni nel suo complesso va valutata alla luce di questo stesso principio: il bene del minore"."Non c'è nessuna novità rispetto al quadro normativo italiano, dove in casi eccezionali è riconosciuta, seppure in maniera attenuata, la possibilità di adottare a singole persone": commenta così l'odierna sentenza della Cassazione il sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Commissione adozioni internazionali, che però non condivide l'invito della Corte al Parlamento a legiferare in favore dell'adozione ai single.
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