Chiamata alla prova del 9, la
Roma la supera a pieni voti, vincendo, in dieci, nel nuovo stadio Friuli. L’allegra armata di Garcia a Udine si era presentata senza capitan Totti e il bomber rivelazione Gervinho, poi perde Maicon per espulsione, ma inserisce l’americano a Roma Bradley che segna il golletto che basta a fare strike: 9 vittorie su nove partite disputate. Incredibile, una Roma davvero magica. Eguagliato il record dell’ultima Roma tricolore di Fabio Capello. Ma questa, al momento, è una squadra ancora più forte in fase difensiva: De Sanctis è fermo a un solo gol subìto. Lo ha preso a
Parma da Biabiany che ieri con Cassano e Parolo hanno fatto dannare quel povero diavolo del Milan che rimonta (dal 2-0 al 2-2), ma poi «commette sempre gli stessi errori in trasferta», commenta amaro Max Allegri che incassa la quarta sconfitta stagionale. La panchina del conte Max è a forte rischio, la squadra non gira, Balotelli al rientro dopo la squalifica viene sostituito e dopo il pareggio confortante di Champions contro i maestri del tiqui-taca del Barcellona, si torna alla solita vitaccia in campionato. Galliani teme un’altra annata anonima per i
rossoneri e con 16 punti da recuperare alla capolista la promessa remuntada (fatta da Allegri) da qui a Natale rischia di trasformarsi nel mancato panettone. Solo 5 invece i punti che separano dalla vetta le due pretendenti principali allo scudetto, vale a dire la
Juventus campione d’Italia e il
Napoli di Benitez. Per entrambe turno soft casalingo, con 2-0 perentorio rifilato dai bianconeri al Genoa e dal Napoli a un Toro per niente scatenato, come invece quello visto sette giorni prima contro l’Inter. La nuova creatura di patron Thohir sta crescendo e tra luci e ombre ha riportato con i piedi per terra l’Hellas Verona dell’ex nerazzurro Mandorlini. Mazzarri sogna l’aggancio al Napoli e poi magari un’Inter da primato già alla prima stagione da maghetto di San Siro, ma il cammino è ancora lungo e insidioso. Lo sa bene la
Fiorentina che c’ha messo un tempo per orientarsi contro il piccolo Chievo e sorpassarlo con una doppietta di Cuadrado. I viola scalano ancora la classifica e si rivede anche una
Lazio ambiziosa che recupera Klose e il tedesco affonda un
Cagliari generoso che stava imbrigliando sul pari la formazione del criticatissimo (a torto) mister Petkovic. Il campionato è incerto e livellato come non mai, così mezza Serie A deve guardarsi le spalle e lottare per non retrocedere. Il
Chievo fanalino di coda è staccato di soli sei punti dall’
Udinese di Guidolin e nelle retrovie danno segni di rinascita il
Bologna di Pioli e la
Samp di Delio Rossi alla seconda vittoria di fila (contro l’
Atalanta) dopo un inizio disastroso. Prima di lasciare i campi di calcio (domani sera si ricomincia con Atalanta-Inter, anticipo del 10° turno), da segnalare che la “Roma della B”, la capolista a sorpresa Lanciano della presidentessa Valentina Maio continua a vincere (1-0 al Padova) e come i giallorossi di Garcia, gli abruzzesi guidati da Marco Baroni sono gli unici imbattuti del torneo cadetto. Un trionfo parziale, mentre arriva quello esemplare del quarto sigillo iridato di
Sebastian Vettel, imperatore assoluto della Formula 1 alla guida della sua Red Bull. A 26 anni il tedesco eguaglia i grandi della storia dell’automobilismo, Prost e Fangio, e al prossimo Mondiale 2014 si ripresenterà, sempre di più, sotto lo stellone dell’invincibile Vettel. Alla
Ferrari di Alonso, ormai eterno secondo, non rimane che la consolazione del 2° posto anche nel Mondiale costruttori. Non si accontenta del secondo gradino del podio Jorge Lorenzo che a Motegi batte ancora il principino Marquez che all’ultimo giro di boa partirà con 13 punti di vantaggio. Ma contro questo Lorenzo potrebbero non bastare. Quindi occhi puntati sui due spagnoli volanti per un duello imperdibile, un derby a 300 all’ora che si correrà nella loro terra, a Valencia, il 10 novembre.