giovedì 30 gennaio 2020
La moglie del campione di basket scomparso: «Mi conforta il pensiero che Kobe e Gianna sapessero di essere amati profondamente. Condividiamo anche il dolore delle altre famiglie coinvolte»
Il post su Instagram di Vanessa Bryant, la moglie del campione scomparso

Il post su Instagram di Vanessa Bryant, la moglie del campione scomparso - Ansa

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Che cosa può dire una donna che da soli tre giorni ha perso un marito di 41 anni e una figlia 13enne in un tragico incidente? E che si ritrova di colpo sola ad affrontare la vita con altre tre figlie da crescere? Umanamente non ci sono parole. Il dolore è troppo grande e trovare un senso facendo affidamento soltanto alla nostra ragione è un’impresa vana. Ma Vanessa Bryant, moglie del compianto Kobe, la leggenda del basket scomparsa domenica scorsa, condivideva col marito qualcosa di più grande, quella fede cattolica, che ignorata o quasi dai principali media, sta emergendo in questi giorni in maniera decisiva. Si spiega così il messaggio con cui Vanessa sui social ha voluto rompere il silenzio dopo la sciagura che ha colpito la sua famiglia: «Io e le mie ragazze vogliamo ringraziare le milioni di persone che ci hanno dato supporto e amore durante questo momento orribile. Grazie per tutte le preghiere. Ne abbiamo sicuramente bisogno. Siamo devastati dall’improvvisa perdita del mio adorato marito Kobe, fantastico padre dei nostri figli, e della mia bella e dolce Gianna, una figlia adorabile, premurosa e meravigliosa, e straordinaria sorella di Natalia, Bianka e Capri».

Una donna, di 37 anni, moglie e madre distrutta, che trova non solo la forza per parlare ma addirittura per ringraziare. E mantenere di fronte alla tragedia un atteggiamento di gratitudine nei confronti della vita è qualcosa che si spiega soltanto in virtù di una fede profonda. Quella stessa fede che non ti fa dimenticare gli altri nemmeno in questi drammatici frangenti: «Siamo anche distrutti per le famiglie che hanno perso i loro cari domenica e condividiamo il loro dolore. Non ci sono parole per descrivere il nostro dolore ora. Mi conforta il pensiero che Kobe e Gianna sapessero entrambi di essere amati profondamente. Siamo stati incredibilmente fortunati ad averli avuti nella nostra vita. Vorrei fossero qui con noi per sempre. Sono stati le nostre meravigliose benedizioni che ci hanno portato via troppo presto». È chiaro che in quel «sentirsi amati profondamente» c’è dietro non solo l’amore grande che regnava tra di loro ma anche quello ricevuto dall’alto. Una consapevolezza che ti spinge a guardare avanti nonostante tutto: «Non sono sicura di quello che ci riserverà la vita, perché è impossibile immaginare cosa sarà senza di loro. Ma ci svegliamo ogni giorno cercando di farcela a continuare, con Kobe e Gigi ad illuminarci la via. Il nostro amore per loro è infinito, incommensurabile. Vorrei poterli abbracciare, dargli un bacio. Averli qui con noi, per sempre».

E dire che Vanessa era stata messa duramente alla prova in passato dall’infedeltà del marito. Eppure nonostante la tempesta era riuscita a perdonare dopo il pentimento di Kobe. Lo stesso campione ha ammesso che in quel periodo difficile era stato un sacerdote cattolico a non farlo cadere nella disperazione. E a tal proposito in un’intervista del 2006 diceva: «Dio è grande. Ha portato la mia croce nella sofferenza». È in fondo il cammino degli sposi cristiani, non perfetti, non angeli, ma peccatori pronti a perdonarsi. Si dice infatti che il cristiano vero non è colui che non cade mai, ma colui chi si rialza sempre. E un’ulteriore prova è ancora nelle parole di Vanessa che ringrazia e invita a tener alta l’eredità di Kobe sostenendo le tante organizzazioni benefiche in cui sono coinvolti: «Grazie per aver condiviso con noi il vostro dolore e il vostro supporto. Per mantenere invece vivo il ricordo di Kobe e Gianna e il loro impegno nello sport giovanile, vi preghiamo di visitare MambaSportsFoundation.org. Grazie tanto per il supporto nelle vostre preghiere, e per aver amato Kobe, Gigi, Natalia, Bianka, Capri e me».

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