Giampiero Ventura sarà il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, davanti al consiglio federale riunito oggi a Roma: "Per quanto riguarda la nomina del ct ho mantenuto la mia prima idea che è maturata qualche mese fa. Quindi vi comunico che Giampiero Ventura sarà il Ct della nazionale dopo Antonio Conte con contratto biennale fino ai Mondiali di Russia 2018" ha chiarito il numero uno della federazione.
La carriera. Nato il 14 gennaio 1948, il tecnico genovese può vantare un curriculum di tutto rispetto, anche se non un altrettanto importante palmares. Dopo i primi passi nel settore giovanile della Samp, guida Albenga, Rapallo, Entella, Spezia, Centese, Pistoiese e Giarre. Debutta in serie B nel '94 col Venezia ma viene esonerato dopo poche giornate, poi nel '95 sbarca a Lecce e in due anni compie il doppio salto dalla C1 alla serie A. Altra promozione nella massima serie nel '98 col Cagliari, poi una serie di esperienze senza grandi acuti fra Sampdoria, Udinese, ancora Cagliari, Napoli in C e Messina. Nel dicembre 2006 subentra a Massimo Ficcadenti alla guida del Verona, in serie B, ma non riesce a evitare la retrocessione ma a giugno 2007 arriva la chiamata del Pisa, neopromossa nella serie cadetta che porta a disputare addirittura i play-off promozione. Riconfermato per la stagione successiva viene poi esonerato nell'aprile del 2009 dopo 4 sconfitte consecutive della squadra toscana. Il 27 giugno 2009 viene annunciato il suo ingaggio come allenatore del Bari in A al posto di Conte e la sua si dimostra una delle squadre rivelazione del torneo, chiudendo al decimo posto e a quota 50 punti (record in serie A per i pugliesi). Nella stagione seguente, alla 24esima giornata, con la squadra ultima e distante dalla zona salvezza, si dimette. Riparte dalla serie B, nell'estate 2011, alla guida del Torino e centra al primo tentativo la promozione in A, nella seconda stagione conduce i granata a una tranquilla salvezza e nella terza compie il suo capolavoro: settimo posto finale e qualificazione in Europa League dove sarà eliminato agli ottavi dopo aver reso il Toro la prima squadra italiana a vincere a Bilbao, in casa dell'Athletico.In campionato raccoglie poi un nono e un 12esimo posto, poi l'addio e la chiamata azzurra.