lunedì 8 agosto 2016
Tuffi Cagnotto e Dallapè argento nel sincronizzato
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​Un abbraccio, lunghissimo, per coronare la simbiosi. Dopo l’ultimo tuffo, infilato dove l’acqua diventa d’argento. Poi solo un “grazie” da ripetere cento, mille volte, una nelle orecchie dell’altra. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno scoperto che si diventa grandi anche così, dall'alto di un trampolino di tre metri. In due, un cuore e una medaglia sola. Lo sanno da sempre Tania e Francesca. Lo sanno che si vince e si perde insieme nella loro vita fatta di avvitamenti, sempre sospese a metà tra acqua e cielo. Quello di Rio ieri era grigio acciaio, ma alla fine si è aperto su un podio che in questo sport all’Italia mancava da sempre. Medaglia d’argento nel sincro, Storica, in un’Olimpiade che per loro, per Tania certamente, sarà l’ultima.
 
 
Quattro anni fa a Londra era finita con una lacrima per quel quarto posto sfortunato e rabbioso. Stavolta sono solo sorrisi. “Mi sono tolta un peso – spiega Tania – e ora mi sento leggera. Da questo momento in poi mi godrò ogni tuffo, 
non ho più nulla da perdere…". Anche quando il 12 agosto tornerà in piscina per la sua gara individuale, altri tre metri per 
salutare le Olimpiadi. Una medaglia per lei inseguita per 16 anni, e arrivata all’ultima chiamata. "Ci siamo ringraziate subito, perchè quello che 
abbiamo raggiunto è il frutto del lavoro e dei sacrifici 
condivisi", racconta l’altra metà, Francesca. "Il destino ci ha portato fin qui: era scritto che questa medaglia dovesse arrivare". Anche dopo il quarto tuffo in cui sono finite in 
acqua poco sincronizzate e che le ha fatte tremare di nuovo come 
a Londra quattro anni fa.
 
 
Nella 
piscina scoperta del centro Maria Lenk, sotto un cielo scuro e con il vento che aveva spazzato tutto il giorno il parco olimpico di Barra, le due signore dei tuffi sono state 
sempre state dietro alle imprendibili cinesi, il duo Shi Tingmao e Wu 
Minxia, volato verso l’oro senza una sbavatura: 345.60 il punteggio delle asiatiche in costume rosso, 
313.83 quello delle azzurre, e poi le australiane Keeney-Smith, tenute a distanza dalle azzurre.
 
 
Le due amiche per la pelle - Francesca sara’ testimone 
di nozze di Tania il 24 settembre, quando la bolzanina sposerà all’Isola d’Elba il suo Stefano - subito seconde con i due salti obbligatori (indietro a carpiato) hanno staccato il Canada di dieci punti. Nel terzo tuffo qualche sbavatura, il doppio e mezzo avanti con 
avvitamento non esce pulitissimo. Ma la classifica non cambia, con le cinesi che sembrano arrivate dal pianeta Marte sempre avanti. Nemmeno il quarto salto, il triplo e mezzo avanti è da incorniciare (66.03 il punteggio). Anzi. Poco 
sincronizzate e con un ingresso un po’ largo, soprattutto di 
Tania. Ma non basta per guastare la festa che esplode nel quinto 
e ultimo salto, un doppio e mezzo rovesciato carpiato, da 74.70 
punti.

 

 

Poi c’è spazio solo per l’abbracci, lunghissimo, delle due signore del trampolino, quella 
stretta attesa da anni fatti di lacrime e caviglie doloranti, di 
gioia e podi condivisi. Da otto anni sempre insieme: sette 
titoli europei vinti (da Torino a Londra qualche mese fa) e poi 
un bronzo e un argento mondiale. Ora un argento olimpico  che vale tutta 
una vita. Francesca e Tania si stringono, si abbracciano, 
piangono e ridono: perchè da quel trampolino per due, da quei 
tre metri, si è finalmente chiusa una storia, si è allacciato un appuntamento a lungo rinviato, si è completata una simbiosi. Bagnata e vincente.
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