Miracol, film del rumeno Bogdan George Apetri al Tertio Millennio Film Fest di Roma
Cinema per il dialogo e la riflessione, con una particolare attenzione a storie di marginalità. È questo il cuore della XXV edizione del
Tertio Millennio Film Fest (TMFF), il festival cinematografico del dialogo interreligioso, dal titolo "Prendersi cura - Quando il cinema guarda e non passa". Al via oggi a Roma dal 9 al 13 novembre 2021 presso il Cinema Doria, con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, il festival diretto da Marina Sanna e Gianluca Arnone propone in anteprima 16 film - 8 lungometraggi e 8 cortometraggi - provenienti da 15 Paesi. «L’incontro, al di là di differenze e pregiudizi, è uno dei perni di questa stagione del cinema – dichiara Monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo che organizza il festival – e anche il nostro festival Tertio Millennio viaggia in questa direzione. La XXV edizione valorizza titoli che parlano di solidarietà e realizzazione di sé, del tentativo di affrancarsi da posizioni di marginalità imposte da retaggi culturali o sociopolitici. È una grande responsabilità per Fondazione Ente dello spettacolo perché a volere questo festival fu Giovanni Paolo II che vide nel cinema il mezzo per interrogare il tempo presente». Il festival vanta anche la preziosa collaborazione con l’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei.
Oggi, presso la Filmoteca Vaticana, pre-apertura del festival con la proiezione del film Futura. Il film di Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher che fa parlare i giovani, ha ricevuto il Premio Fuoricampo assegnato dai festival Tertio Millennio Film Fest, Religion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni al film italiano che più ha saputo raccontare la ricerca del significato della vita. Aggiunge il prefetto per il Dicastero per la comunicazione della Santa Sede Paolo Ruffini: «Questo festival mostra quanto il cinema sia importante per fermarsi a vedere le cose, per dare una prospettiva alle cose, per saperle leggere. Questo è il cinema che ci piace, quello che sa vedere il futuro nel presente». Felice il regista Francesco Munzi, nel ritirare il premio: «E' un grande segno di incoraggiamento. Il nostro scopo era essere un laboratorio di ascolto per i ragazzi».
Monsignor Davide Milani, presidente dell'Ente dello spettacolo alla pre apertura del Tertio Millennio Film Fest - Karen Di Paola
Dal 9 novembre il Tertio Millennio Film Fest si sposta al Cinema Doria. Per l’apertura del festival due anteprime internazionali. The Sleeping Negro (USA): il regista e protagonista afroamericano Skinner Myers offre una visione molto personale sulla questione razziale negli Stati Uniti. Di fronte a una serie di incidenti a sfondo razziale, un giovane uomo di colore deve superare la rabbia, l'alienazione e la disperazione per trovare la propria umanità. Myers sarà presente in sala per presentare il suo film. De Oost di Jim Taihuttu (Olanda/Belgio/Indonesia), per la prima volta sul grande schermo, è la storia di un giovane soldato olandese, mandato nelle Indie orientali olandesi durante la Guerra d'Indipendenza, che metterà in discussione le sue convinzioni sul confine tra bene e male. Presente l'attore protagonista Martijn Lakemeier.
Il 10 novembre, un'anteprima per il pubblico del festival: Il Capitano Volkonogov è scappato (Russia/Estonia/Francia) di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov, già in concorso ufficiale alla scorsa Mostra del cinema di Venezia. Il protagonista è un agente della polizia speciale russa che si ritrova braccato e in cerca di redenzione per i crimini commessi. L'attore protagonista Yuriy Borisov sarà presente in sala per incontrare il pubblico. E poi un documentario italiano: Paolo Cognetti - Sogni di grande Nord, di Dario Acocella, sarà presentato dallo scrittore Premio Strega 2017, protagonista del viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all'Alaska.
L'11 novembre, sul grande schermo, Miracol (Romania/Repubblica Ceca/Lettonia) di Bogdan George Apetri: la storia di Cristina, una giovane novizia ortodossa di 19 anni, che esce di nascosto dal monastero in un drammatico viaggio tra mistero e miracolo. E poi Abu Omar (Israele/Francia), un film che rilancia il tema del dialogo tra israeliani e palestinesi: attesi a Roma il regista Roy Krispel e l'attrice Shany Verchik per dialogare con gli spettatori.
Il 12 novembre ancora un'anteprima per il pubblico del festival: Al Cento per Cento di Eric Gravel (Francia), la storia di Julie che fa di tutto per mantenere l'equilibrio della sua famiglia anche quando rischia di inciampare in una corsa contro il tempo.
Chiude il festival, Rehana di Abdullah Mohammad Saad (Bangladesh/Singapore/Qatar), autore rivelazione del cinema del Bangladesh, che racconta la storia di un abuso, avvenuto in una scuola medica locale, di cui è testimone Rehana, uno dei grandi personaggi femminili del cinema del 2021.
La cerimonia di premiazione si terrà il 13 novembre alle ore 19.30. A seguire, la proiezione del lungometraggio vincitore, decretato dalla Giuria Interreligiosa presieduta dal regista Guido Chiesa e composta dai delegati delle comunità cattolica, protestante, ebraica, musulmana, buddhista e induista, Giulia Bulckaen, Giuseppe Bellasalma, Sira Fatucci, Muhammad Umberto Pallavicini, Guglielmo Doryu Cappelli, Svamini Shuddhananda Ghiri e Hamdan Al Zeqri. Accanto alla Giuria Interreligiosa, la Giuria di qualità, presieduta dal regista Giorgio Diritti e composta dal regista Andrea Pallaoro e dalla scrittrice Lisa Ginzburg, premierà il film della sezione che eccelle per valore compositivo, imponendosi per il raggiunto equilibrio di qualità estetica e coerenza narrativa. Tutti i lungometraggi saranno preceduti da 8 cortometraggi in concorso. I cortometraggi saranno giudicati dalla Giuria Interreligiosa e dalla Giuria di qualità presieduta dall'attrice Maria Roveran e composta dal regista Paolo Strippoli e dalla giornalista Emanuela Genovese.
Il 13 novembre avrà luogo anche un evento speciale intitolato "Rinascita irachena": Laura Silvia Battaglia e Gianmarco Maraviglia presenteranno un reportage realizzato in Iraq per documentare il fermento culturale in atto nel Paese nell'ambito della creatività cinematografica e audiovisiva.