Completato, o quasi, il conteggio delle medaglie per i russi è tempo di fare il bilancio economico di queste Olimpiadi dai costi faraonici. La Banca centrale stima che il contributo dei Giochi al Pil sia dello 0,3% ma il ministero dello sviluppo economico esprime qualche riserva. E un’occasione “d’oro” per arrivare in testa al medagliere la Russia (è seconda a un oro dalla Norvegia) l’ha persa nella staffetta femminile del biathlon, dove è arrivata seconda alle spalle dell’Ucraina: per l’ex granaio dell’Unione Sovietica si tratta del primo oro di questi Giochi reso ancora più brillante pensando alle tragiche vicende nel Paese.
Nel biathlon non ci sono i giudici a decidere chi deve vincere, bisogna centrare il bersaglio e scivolare via veloce sulla neve. Non è come nel pattinaggio di figura nel quale qualche sospetto sul ghiaccio talvolta resta. Forse in questa circostanza più delle altre. Anche se il Comitato Olimpico Internazionale fa finta di niente e si nasconde dietro la burocrazia: non ci sono stati reclami, tanto basta per girare lo sguardo dall’altra parte. Non si rassegnano, invece, i sudcoreani che in poche ore hanno affidato al web 700mila firme per protestare contro quella che ritengono un’ingiustizia nei confronti di Kim Yuna, la loro campionessa. Anche il presidente del Paese, Park Geun-hye, ha manifestato il suo sostegno a Yuna, con il rischio di innescare una crisi politica fra le due nazioni.
“Il nostro è uno sport non completamente obiettivo, sul risultato si può sempre discutere”, ha confessato Carolina Kostner senza voler entrare nel merito e rinfocolare l’incendio delle polemiche. La sua è, almeno per ora, l’ultima medaglia conquistata dall’Italia. La giornata azzurra è andata ancora una volta a gambe all’aria. E non solo metaforicamente, vista la positività riscontrata al bobbista William Frullani. Arianna Fontana è caduta nei quarti di finale dei 1000 metri e sul ghiaccio si è infranto anche il sogno di conquistare la quarta medaglia in questa Olimpiade. Il suo record resta fermo a tre.
Sono cadute anche Chiara Costazza e Federica Brignone, nella seconda manche dello slalom vinto dalla 18enne statunitense Mikaela Shiffrin. Lo scorso anno aveva vinto il Mondiale e ora è entrata nella storia come la più giovane campionessa olimpica della disciplina. Si sono avvicinate al podio, invece, le ragazze della staffetta del biathlon: seste dopo aver cullato anche sogni di medaglia.
L’Italia non ha (ancora) vinto l’oro ma sul gradino più alto del podio c’è salito senza ombra di dubbio il canale tv Cielo che ha trasmesso i Giochi di Sochi in chiaro. Giorno dopo giorno ha visto aumentare i suoi ascolti – a dispetto del fatto che molti nemmeno sapevano dove cercarlo – raggiungendo il picco con l’esibizione di Carolina Kostner: il 10% di share, terzo canale più dietro solo a Rai1 e Canale5, con un picco di 2 milioni e 700 mila spettatori durante la premiazione della pattinatrice azzurra. Un evento senza precedenti per una tv nativa digitale. E un’altra impresa per Carolina: qui l’oro è tutto suo.
Ora l’Italia prova a ritrovare il prestigio perso nelle discipline tecniche dello sci alpino. Lo slalom azzurro domani prova a dare un segno di vitalità con gli uomini. In gara c’è anche Giuliano Razzoli, il campione olimpico uscente reduce da stagioni decisamente sfortunate. Con lui al cancelletto ci saranno Manfred Moelgg, Stefano Gross e Patrick Thaler. Le chance della vigilia non sono alte e la pessima neve aumenta la possibilità di sbagliare soprattutto fra quelli che non hanno immagazzinato più incertezze che sicurezze. Danno, comunque, speranza le parole del ct Claudio Ravetto: «Abbiamo una squadra forte anche se ha fatto fatica a dimostrarlo».
Nella penultima giornata dei Giochi cala il sipario anche sullo snowboard con lo slalom parallelo donne (con Corinna Boccacini e Nadya Ochner) e uomini (Meinhard Erlacher, Roland Fischnaller e Aaron March). Con la 30 km a tecnica libera si congedano le donne dello sci di fondo, in gara le azzurre Debora Agreiter, Elisa Brocard, Ilaria Debertolis e Marina Piller.
Il biathlon assegna l’ultima medaglia nella staffetta maschile 4X7,5 con Christian De Lorenzi, Lukas Hofer, Domink e Markus Windisch. Per gli azzurri le possibilità di salire sul podio sono ridotte al lumicino, non resta che consolarsi con Carolina Kostner che sarà protagonista anche del gran galà con il quale il “ghiaccio” si congeda dalle Olimpiadi.