Ascolti una canzone e non ricordi il titolo, né il cantante. Che nervi, eppure una volta li conoscevi. Oppure non lo hai mai saputo, ma la musica ti piace e vorresti saperli. Per chi conosce l'app Shazam il problema è presto risolto: basta attivare l'applicazione sullo smarthone o il tablet e accostare il microfono incorporato alla fonte sonora. Un attimo di pazienza e il mistero èsvelato.
Nel mondo sono 100 milioni le persone che ogni mese usano questo popolare sistema di riconoscimento delle canzoni. Uno dei servizi pionieri, insieme ad iTunes, nella musica digitale che a dodici anni dal lancio è più vitale che mai: fa incetta di utenti avvicinandosi ai numeri dei grandi social network, attrae investimenti e pensa ad una quotazione in Borsa.
Secondo i dati forniti dalla stessa Shazam, nell'ultimo anno gli utenti attivi mensili sono cresciuti del 34%, corroborati sicuramente dai 500 milioni di download registrati sui dispositivi mobili. L'app inizia così a insidiare le principali
piattaforme sociali. A parte il gigante Facebook che è uno stato virtuale di oltre 1,3 miliardi di utenti, un parallelo si può fare con Twitter che ha 271 milioni di utenti attivi mensili, mentre WhatsApp ne ha 500 milioni e Instagram 200 milioni. Queste ultime entrambe di proprietà di Mark Zuckerberg.
Stando alle rilevazioni di qualche mese fa, Shazam contava oltre 450 milioni di utenti nel mondo, 90 milioni quelli attivi al mese. Ora questi ultimi hanno superato la soglia dei 100 milioni per un ammontare di oltre 20 milioni di
identificazioni di canzoni al giorno.
Shazam nel frattempo ha stretto accordi con partner come Apple - ha integrato il sistema nel suo riconoscimento vocale Siri per iOS 8, il nuovo sistema operativo per iPhone -, è diventato un metodo copiato da altri big come Facebook e Amazon e punta ad allargare il campo di ciò che può riconoscere, anche show tv e film). "Stiamo considerando anche le radio e i concerti dal vivo per espandere l'universo delle cose che si possono "shazamare", dice il manager Rich Riley.
Inoltre, il bacino di utenti che si allarga sempre di più fa
gola alle etichette discografiche sul piano del marketing, anche
perché Shazam integra una serie di servizi popolari. Oltre ad
individuare un brano, l'app permette di condividere il nome sui
social network, di acquistarlo da iTunes o di ascoltarlo da un
servizio streaming come Spotify. Secondo un'indiscrezione
pubblicata a maggio dal Wall Street Journal sull'app stanno
investendo Sony Music, Warner Music e Universal Music di
Vivendi.
E ci sarebbe in ballo un accordo per un'etichetta di
nuovi artisti scoperti proprio tramite Shazam. Lo scorso anno,
la società britannica aveva già ricevuto investimenti
importanti: 40 milioni di dollari dal magnate messicano Carlos
Slim. "Sono fiducioso che Shazam sarà in grado di quotarsi in
Borsa - spiega Riley - ma se sarà meglio farsi acquisire, allora
valuteremo anche questa scelta". Una frase che sembra un amo
lanciato ai colossi con cui già ora Shazam collabora.