La libreria del Meeting durante una delle scorse edizioni della kermesse riminese - Riccardo Gallini
Esserci i libri ci sono sempre stati. E sempre centrali, anche se non fisicamente al centro. «Al Meeting – osserva l’editore Eugenio Dal Pane – la libreria è semmai un crocevia. Chi viene a Rimini, non può non passare da qui, da questo è un luogo di incontri e di scoperte». Tradizionalmente gestito dalla locale Libreria Jaca Book, quest’anno lo spazio dedicato all’esposizione e alla vendita di classici e novità passa di mano. A farsene carico è appunto Itaca, la casa editrice fondata dallo stesso Del Pane alla fine del 1989, a poche settimane dalla caduta del Muro di Berlino. «Con le ideologie stava crollando un intero sistema di valori – ricorda – e la stessa distinzione tra esperienza religiosa e cultura laica perdeva significato. Oggi come allora, c’era da dare concretezza all’intuizione che sta al cuore del pensiero di don Giussani. Ripartire dal desiderio più profondo della persona umana, insomma, senza più rifugiarsi nelle apparenti certezze del passato». Lo stesso spirito sostiene ora il progetto di rinnovamento della libreria del Meeting. «Ottocento metri quadri, non meno di tremila titoli, un sistema di segnaletica che aiuta a orientarsi attraverso una serie di percorsi tematici dedicati di volta in volta alle testimonianze, alle grandi riflessioni sull’esistenza, alla poesia, alla narrativa », sintetizza Dal Pane, che insiste sulla corposa offerta di libri per bambini. Una bella scommessa, non c’è che dire, specie se si considera la crisi che da tempo riguarda anche le librerie cattoliche. «L’impressione – si lascia sfuggire Dal Pane – è che si tratti di un modello ormai superato, da ripensare in profondità. In questo senso, l’esperimento del Meeting vuole essere anzitutto un segno». L’ambizione, non troppo nascosta, è che l’avventura della libreria non si esaurisca nelle giornate di agosto, ma si articoli con continuità anche nel resto dell’anno. Un precedente incoraggiante è costituito dall’evoluzione del BookCorner, l’angolo solitamente riservato alle presentazioni di libri che già l’anno scorso, a causa della pandemia, si era trasferito on line. «Sarà così anche quest’anno – spiega la presidente dell’Associazione Italiana Centri Culturali, Letizia Bardazzi, alla quale è affidato il coordinamento dell’iniziativa –. Come molti altri, abbiamo adottato lo strumento del podcast sotto l’urto dell’emergenza, salvo poi accorgerci della sua efficacia. Di solito si associa il digitale al rischio di un’informazione superficiale e sbrigativa, ma con il passare del tempo ci siamo resi conto che è vero il contrario. Una conversazione registrata è fatta per durare, resta disponibile a lungo e, di conseguenza, richiede una preparazione ancora più accurata rispetto a un incontro in presenza. Non ce l’aspettavamo, lo confesso. Ma a oltre un anno di distanza non posso fare altro che confermare». Iniziata il 9 giugno scorso, la marcia di avvicinamento dei podcast targati #BookCorner21 (è la dicitura attraverso la quale possono essere trovati facilmente, e gratuitamente, sui social e sulle diverse piattaforme) si concluderà durante Meeting e intanto procede al ritmo di tre uscite ogni settimana. «Sono trenta titoli in tutto – riassume Letizia Bardazzi –, selezionati e presentati da altrettanti centri culturali diffusi in tutta Italia. Ognuno dei quali non si è limitato a scegliere un determinato libro, ma ha anche predisposto le letture e i testi di accompagnamento, con risultati di estremo interesse, specie se si considera che parliamo di un lavoro compiuto da volontari». Oltre che sulla pagina dedicata all’iniziativa nel sito della manifestazione (www.meetingrimini. org/verso-ilmeeting/ bookcorner-2021/), a Rimini il risultato sarà visibile a colpo d’occhio grazie allo scaffale che la libreria dedicherà ai volumi dibattuti nei podcast. «Tra i più scaricati e ascoltati – segnala Letizia Bardazzi – ci sono best seller recenti come Senza offendere nessuno di Giovanni Scifoni e Il nodo magico di Cristina Dell’Acqua, ma anche la riproposta delle opere di Pavese, Pasolini e Dostoevskij. L’importante, per noi, è che i libri di cui ci si occupa siano coerenti con il tema del Meeting, «Il coraggio di dire “io”»: una forza che si può trovare nella Vita di Teresa d’Avila così come in Uccidete me, non la gente, il racconto della suora birmana Ann Rose Nu Tawng raccolto da Gerolamo Fazzini». Nel frattempo, alla vigilia dell’allestimento degli stand alla Fiera di Rimini (ai quali si potrà accedere in piena sicurezza anche caricando il Green Pass sulla app Meeting Rimini, che è stata appositamente aggiornata), Dal Pane si sbilancia in qualche pronostico sui testi che potrebbero riscuotere maggior interesse: «Senz’altro il Paradiso di Dante commentato da Franco Nembrini e illustrato da Gabriele Dell’Otto – suggerisce –. Un progetto che, in modo molto significativo, viene a compimento nel momento in cui si inizia a guardare alla fine della pandemia. E poi Ho fatto tutto per essere felice, la biografia del chirurgo emiliano Enzo Piccinini firmata da Marco Bardazzi. Ma secondo me, quello che più si adatta alla nostra situazione è C’è speranza? di Julián Carrón». Per provare a rispondere si può fare un salto in librer, ma anche prestare ascolto a un podcast.