venerdì 19 aprile 2019
L’antico borgo in provincia di Novara si trasforma in un’altra Gerusalemme
La Passione di Cristo nella sacra rappresentazione a Romagnano Sesia
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Il grande dramma del Calvario che ispirò poeti, pittori ed artisti di ogni genere e di ogni epoca, rivive lungo le strade e sulle piazze di Romagnano Sesia, provincia e diocesi di Novara, trasformando l’antico e storico Borgo in un’altra Gerusalemme.

Dall’anno 1730, istituita dalla Confraternita del Santo Enterro, Romagnano si caratterizza per una singolare tradizione popolare di grande fascino: il “Venerdì Santo”, che si esprime da secoli come “unicum” del patrimonio culturale novarese e si riallaccia ai Misteri Medioevali.


Migliaia le persone nella giornata di ieri, altrettante quelle previste per la serata di oggi (in programma gli ultimi quadri con la Resurrezione) e domani sera (dalle 20.30 la riproposizione di tutti i quadri della Passione).

E così per quattro giorni il paesino ai piedi della Valsesia, poco distante dal famoso Sacro Monte di Varallo, si trasforma in una piccola Gerusalemme.

Il successo della manifestazione è andato crescendo: 350 persone coinvolte tra attori e comparse, corpo di Legionari romani a cavalloe Veliti a piedi; tre processioni storiche al mattino e alla sera del Venerdì Santo.

Ma quanto consta in fatto di fatica e di impegno dare il via e gestire la macchina organizzativa?

«Organizzare le Sacre Rappresentazioni – spiega il presidente del comitato, Paolo Arienta - significa, con un’ampia visione d’insieme, concertare incombenze amministrative, burocratiche, operative, recitative collaborando con l’Amministrazione Comunale, la Parrocchia, tutte le Associazioni Romagnanesi fino ai singoli cittadini che ci supportano a vario titolo, trasmettendo l’entusiasmo dell’impegno profuso dai componenti del Comitato. Grazie a questa convergenza le difficoltà non risultano essere ostacoli invalicabili».



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