venerdì 6 settembre 2019
L'anima dei Pink Floyd presenta il film tratto dal tour "Us + Them". "Salvini? Meno male che è andato via"
Roger Waters: «I rifugiati sono disperati: salvateli»
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“Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano che noi tutti, homo sapiens, veniamo dall’Africa, siamo tutti fratelli e sorelle africani. Chi oggi attraversa il Mediterraneo non lo fa per rubarvi la vostra pizza, il vostro lavoro o la vostra donna, la fa perchè è disperato, disperato, disperato: salvateli”. Questo è l’appello accorato di Roger Waters, musicista anima dei Pink Floyd, presentando Fuori concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia il docu-film Roger Waters Us + Them che porta in scena la straordinaria ultima tournée che, tra maiali volanti con il volto di Trump e immagini di rifugiati in mare, per stessa ammissione di Waters “era un tour politico”. Il musicista ha collaborato ancora una volta con Sean Evans, visionario regista dell’acclamato Roger Waters The Wall.

Nel docu-film che vanta una colonna sonora eccezionale fra cui buoma parte dei grandi successi dei Pink Floyd ha spiegato Waters, compare un "elemento molto forte politico umanitario... credo molto nei diritti dell’uomo e sono dell’idea che dovremmo cominciamo veramente a rispettare la carte dei diritti universali dell’uomo per riparare i danni che sono stati creati dal neoliberalismo nel nostro pianeta. Nei miei 50 anni di carriera ho sempre trattato questi argomenti quindi anche questo mio film parla di questo". Infatti, uno dei brani chiave del film concerto è The Last refugee, dall’album Is this the world we really want? del 2017, che l'artista oggi usa per denunciare soprattutto il ritorni dei nazionalisti e la recrudescenza del neofascismo, da Bolsonaro a Trumpo a Salvini (“meno male che ve siete liberati”). “ I neofascisti sono in crescita ovunque, non sollo in Europa. Vogliono distruggere i nostri popoli”. Il pacifismo di Roger Waters ha origini lontane, in una madre attivista e in quel padre morto per la libertà nei pressi di Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale e di cui la rockstar per anni ha cercato la tomba e al quale aveva dedicato l’album “The Wall” e lo scorso tour. “Per me era un eroe. Dapprima non voleva partecipare alla guerra era un obiettore e non voleva uccidere per essere fedele a Gesù Cristo. Poi p quando la questione si fece fortemente politica, decise che era suo dovere partecipare”. Waters, che oggi in sala stampa è stato un fiume in piena e che questa sera incontrerà il pubblico, sarà nelle sale italiane solo dal 7 al 9 ottobre (elenco su www.nexodigital.it).

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