C’è qualcosa che non funziona alla Ferrari e lo si è visto in maniera clamorosa durante la prima qualifica, con un Vettel che andava a ruote alzate in giro per la pista e perdeva tre secondi al colpo. Si è rotto un pezzo della barra antirollio, hanno detto, certo ma visto che non si rompono i pezzi da soli e che di solito li cambiano per usura, vuol dire che qualcuno ha dato una botta contro il muro e non lo ha detto a nessuno. Oppure lo hanno saputo ma han confidato che fosse tutto in ordine.
Risultato una Ferrari in terza fila, Raikkonen, e una, con Vettel, ultimo. Per Rosberg, invece, c’è stato un giro mostruoso,
semplicemente perfetto, ha permesso a Nico Rosberg di partire in pole position nel GP che scatta domani, domenica, alle 14 ora italiana (le 20 a Singapore) “tutto perfetto, semplicemente perfetto” ha detto il tedesco. Dietro alla Mercedes del tedesco c’è la Red Bull di Ricciardo, a mezzo secondo, che ha scavalcato Hamilton autore di un errore all’ultima curva: “Non c’è dubbio che Nico abbia lavorato bene ha un assetto diverso dal mio, io ho qualche problema in più ma vediamo in gara come va”. Delusione Ferrari, dicevamo. Raikkonen è quinto staccato di quasi un secondo che su questa pista vuol dire poco ma dove conta trazione e aerodinamica, la Ferrari ha pagato pegno non solo alle Mercedes ma anche alle Red Bull che a Monza erano indietro di un secondo dalle rosse. Hanno sorpreso anche le due Toro Rosso di Sainz e Kvyat, in terza e quarta fila. Segno che la scuderia satellite della Red Bull ha potuto sfruttare i segreti della messa a punto della sorella maggiore. E che il motore Ferrari che le spinge, pur essendo vecchio di un anno, è sufficiente per andare forte quando hai l’aerodinamica giusta. Piuttosto, alla Ferrari sarebbe il caso di fare una analisi su Vettel e capire il perché delle sue prestazioni altalenanti. Raikkonen non entusiasma, ma è sempre costante. Il tedesco no. Che succede? Non è la prima volta che accade quest’anno e al di là del problema tecnico (allarmante in ogni caso) a Maranello forse dovrebbero rivedere alcune cose nel rapporto col proprio pilota perché per essere quello su cui far partire il rilancio della squadra, al momento ci sono più ombre che luci. Quando la macchina c’è, Vettel è imbattibile. Quando ci sono problemi, si fa travolgere. Cambierà la tendenza?