La Casa degli Amanti a Pompei riapre al pubblico dopo 40 anni - Ansa/Cesare Abbate
Riapre dopo 40 di inaccessibilità la Casa degli Amanti a Pompei, così chiamata per dei versi graffiti sull'intonaco: "Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele". Portata alla luce nel 1931 e fortemente danneggiata dal terremoto dell'Irpinia, la domus è il solo di tutto il sito archeologico ai piedi del Vesuvio di cui si sia conservato quasi completamente il secondo piano.
«È incredibilmente preziosa proprio perché si tratta di un unicum dovuto alla genialità del grande archeologo Amedeo Maiuri - ha spiegato questa mattina Massimo Osanna, il direttore del Parco Archeologico presentando i lavori - Quando la riportò alla luce nel 1931 e ebbe l'intuizione di consolidare il piano superiore dell'abitazione già nel corso dello scavo».
Le pitture murali della Casa del Frutteto a Pompei - Ansa/Cesare Abbate
La Casa degli Amanti è stata inaugurata alla presenza del ministro dei Beni culturali Franceschini e segna il punto di arrivo del Grande Progetto di messa in sicurezza del sito, avviato nel 2014 dopo la tristemente nota stagione dei crolli. «Una storia di rinascita e di riscatto - ha commentato il ministro - un modello per tutta l'Europa nella gestione dei fondi comunitari».
Nell'arco di cinque anni anni, grazie al finanziamento di 105 milioni di euro (di cui 75 europei e 25 italiani) sono stati gli interventi eseguiti , 50 chilometri di colmi murari messi in sicurezza, 30 mila metri cubi di murature, 10 mila metri quadri di intonaci, 2,7 chilometri di fronte di scavo messo al riparo da nuovi crolli. A cui si aggiungono, soprattutto, la ripresa della ricerca e degli scavi (oltre 2mila metri quadrati sempre nell'ambito della messa in sicurezza del terreno).
La Casa della Nave Europa a Pompei - Ansa/Cesare Abbate
Insieme alla Casa degli Amanti oggi sono state aperte la Casa del Frutteto e la Casa della Nave Europa. La prima in particolare presenta pareti ricoperte di frutta e fiori, limoni e corbezzoli, uccelli, una lbero di fico a cui è avvinghiato un serpente, ma anche scene di faraoni. Come spiega Osanna «non si tratta di una banale rappresentazione del paesaggio ma dietro a ci sonoriferimenti a culti egiziani di Osiride e Dioniso, ai culti orientali».
Pitture murali nella Casa del Frutteto a Pompei - Ansa/Cesare Abbate
Le pitture murali della Casa del Frutteto a Pompei - Ansa/Cesare Abbate
Le pitture murali della Casa del Frutteto a Pompei - Reuters/Ciro de Luca