giovedì 30 aprile 2015
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​È stato ribattezzato il match del secolo, termine molto gettonato per una disciplina, la boxe, che da sempre vive sui duelli. Non avrà lo stesso appeal delle sfide dell’ultimo scorcio di Novecento (da Ali-Frazier a Tyson-Holyfield, passando per la mitica "rissa nella giungla" tra Ali e Foreman), ma lo scontro di sabato notte al Mgm Grand di Las Vegas tra l’americano Floyd Mayweather e il filippino Manny Pacquiao entrerà nella storia dello sport, non solo del pugilato. Per motivi economici, non certo per quelli agonistici. Il match che metterà in palio il titolo mondiale dei pesi welter tra due personaggi tra loro agli atipodi, lontani su tutto ma riuniti dai pugni, sarà un concentrato di dollari, alla faccia della crisi economica. E stupisce che lo sia, trattandosi del colpo di coda di una disciplina quasi defunta, che ha perso fascino, senso e protagonisti. Solo fumo, o quasi, spettacolo forzato, più soldi che tecnica. La fiera dell’eccesso. Ma tant’è. Questo offre il menù, e il mondo fa la fila per non perderselo.Il 37enne Mayweather, imbattuto nella sua carriera con 47 vittorie di cui 26 prima del limite, e il trentaseienne Pacquiao (57 vittorie con 38 ko, 5 sconfitte e 2 pareggi) si divideranno una borsa da 200 milioni di dollari, livello mai toccato dalla boxe professionistica: Floyd, il detentore, intascherà 120 milioni, mentre Manny, lo sfidante, si fermerà “appena” a 80. “Money” Mayweather (più di mezzo miliardo di guadagni finora sul ring) rafforzerà così la leadership assoluta nella classifica degli sportivi più pagati a livello globale: nel 2014 era in testa nell’annuale graduatoria di Forbes con 105 milioni di dollari. Figlio d’arte, segnato da un’infanzia condita da violenze domestiche, droga e vita da strada, con alle spalle 87 giorni di prigione per aver a sua volta picchiato la moglie, Mayweather è l’emblema inarrivabile dell’eccesso fatto uomo: vittima del suo soprannome “Money”, soldi, ha trovato nella boxe e grazie ai suoi indubbi meriti sportivi il riscatto che aspettava, trasformandolo nel trionfo della volgarità. Celebri le foto nelle quali si fa ritrarre con la borsa zeppa di contanti mentre va a fare shopping e del letto di casa cosparso di biglietti da 500 dollari. O quelle in cui pubblicizza l’irresistibile bisogno di guidare ogni giorno una Ferrari, Lamborghini o Rolls Royce diversa. Se il match di Las Vegas - come tutti si augurano per non svilire l’evento a pochi minuti - durerà dodici riprese, porterà a casa 10 milioni a round, quindi 3,3 milioni di dollari al minuto.È la deriva dello show-business, che ormai si è impossessata dello sport, trasformandolo in un paggetto del dio denaro. La cifra guadagnata da Mayweather offusca tutti gli altri importi - tutt’altro che ridicoli - dichiarati dagli sportivi. Comprese le stelle della Nba o i grandi piloti di Formula Uno, per non parlare di tennisti, golfisti e calciatori dovranno inchinarsi a "Money" Floyd. C’è di più. Considerando tutte le sue fonti di entrate, nel 2015 Mayweather dichiarerà più di 125 milioni di dollari, superando così la cifra annua più alta mai percepita da uno sportivo: il golfista Tiger Woods nel 2008. Gli organizzatori hanno fissato una borsa così elevata perché sono certi di rientrare dall’investimento. Le stime parlano di 420 milioni di fatturato. La voce grossa sarà la pay-per-view: gli appassionati americani dovranno sborsare 99,95 dollari per godere dello spettacolo comodamente seduti in poltrona. Due sono i record pronti ad essere frantumati: i 2,4 milioni di acquisti di Mayweather-De La Hoya del 2007 e i 150 milioni di incasso di Mayweather-Alvarez del 2013. D’altronde gli amanti della boxe a stelle e strisce non hanno scelta, visto che dei 16.800 posti a sedere a bordo ring soltanto 500 sono stati venduti su Internet (con un prezzo dai 1500 ai diecimila dollari), andando esauriti in meno di un minuto. Gli altri tagliandi sono stati destinati agli sponsor (nella battaglia tra birre a suon di quattrini Tecate ha battuto Corona) e ai vip: incasso previsto di 74 milioni di dollari. Inutile aggiungere che si tratta di un record, neanche al Super Bowl si è mai giunti a tanto. Per la prima volta sono stati venduti (10 dollari) pure i biglietti per la cerimonia del peso. Anche il contorno è da capogiro. Così il "Cinturon Esmeralda", la corona realizzata da artigiani messicani destinata al vincitore è stata infarcita di pietre preziose per un valore stimato di un milione di dollari. L’avversario di Mayweather pratica lo stesso sport ma è quanto di più lontano da lui si possa immaginare. Manny Pacquiao è il campione del popolo, l’eroe nazionale, il primo sportivo filippino ad avere l’onore di essere effigiato su un francobollo. Nel suo Paese non è solo amato: quando combatte la nazione si ferma per fare il tifo. Emblema di chi nato in povertà è diventato ricco e famoso con le proprie forze, piace perchè nonostante i pugni non ha mai ceduto agli eccessi. Marito affettuoso, cinque figli, cristiano evangelico che si inginocchia a pregare prima di ogni match, è tornato a studiare per diplomarsi a 30 anni dopo che in gioventù non aveva nemmeno finito le scuole secondarie. Nel 2009 la rivista americana “People” lo ha inserito tra i 100 uomini più influenti del mondo dopo che si è buttato anche in politica, venendo eletto nella Camera dei Rappresentanti di Manila nel 2007 e nel 2013. Qualcuno ipotizza per lui addirittura un futuro da Presidente delle Filippine, una volta tolti per sempre i guantoni.Altre storie, altro futuro. Ora c’è la sfida, follemente “pompata” in ogni particolare. Un esempio? Oltre ai pugili sorride anche il 64enne Kenny Bayless, l’arbitro della contesa, il quale ha già diretto 5 volte Mayweather e 7 Pacquiao: a lui andranno 25.000 dollari, mentre i giudici ai lati del quadrato ne riceveranno 20.000. Intanto sul web è scattata la caccia alla copia del paradenti di Mayweather: un’opera d’arte, pur senza i pezzi di oro e diamanti presenti sull’originale, in vendita a partire da 200 euro. Insomma il dio denaro si impone e lo sport si prostra. Unica eccezione l’Italia, dove il match sarà trasmesso gratis in chiaro: la diretta sabato notte dalle 3 andrà su Deejay Tv, canale 9 del digitale.
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