La vigilia di Pasqua doveva essere il giorno della “resurrezione” interista e invece la Juventus passa a San Siro e non è neppure una sorpresa da dentro l’uovo. All’andata Cassano e compagni, quando vinsero allo Juventus Stadium avevano illuso il popolo nerazzurro, a cominciare da patron Moratti, che adesso è costretto a guardare la classifica e annotare amaro un distacco di 21 punti dalla capolista bianconera. Decide Matri, uno che per molto tempo è stato tenuto in naftalina nella vasta rosa di Antonio Conte che, diciamoci le cose come stanno, non dispone di tanti fuoriclasse, ma è strafornito di ottimi giocatori che sbagliano pochissimo, mentre sbaglia Cassano che li considera solo dei “soldatini”... La prova di San Siro dimostra che l’esercito della Juve è composto da marines, la maggior parte italiani, pronti anche per il prossimo assalto di Champions di domani sera a Monaco di Baviera contro il Bayern. Vedremo se la Juve in Europa dimostrerà tutta quella forza che in campionato è diventata disarmante: 68 punti, 21 vittorie su 30 gare disputate. Juve capolista a parte, tutto il resto è noia. Citazione per ricordare il “poeta maledetto” della musica leggera, il romanissimo Franco Califano che è appena volato in cielo assieme al poeta della Milano popolare, Enzo Jannacci. Sarebbe stato felice Jannacci di vedere “questo Balotelli qui” che continua a trascinare il Milan, anche se al Bentegodi, contro il Chievo, il gol vittoria dei rossoneri lo realizza un michelangiolesco Montolivo. Il Napoli però rimane ancora a due lunghezze di distanza dalla squadra di Allegri. Ma i partenopei hanno rischiato grosso nella tana olimpica del Torino. Nonostante la tripletta a sorpresa di Dzemaili, il Napoli subisce la rimonta granata e poi il sorpasso e per fortuna che Mazzarri nel finale ha gettato nella mischia il “Matador” Cavani che con due gol da re dei bomber (ora è a quota 22 centri) ha messo la firma d’autore su uno spettacolare, quanto caotico 5-3. Secondo e terzo posto ormai è una questione a due tra Napoli e Milan. Galliani smentito dall'effetto porte chiuse di Is Arenas che avrebbero avvantaggiato la Fiorentina antagonista del Milan per la Champions e ospite del Cagliari di patron Cellino. Un doppio Pinilla fa saltare tutte le polemiche giunte dalla sponda milanista e anche gli schemi di Montella, con la Fiorentina che deve arrendersi ancora una volta allo storico tabù di Cagliari. Ne approfitta la Lazio che sarà un caso, ma nel momento in cui si rivede il panzer Miro Klose - subentrato nell'ultimo quarto d’ora contro il Catania -, rimonta e vince una partita fondamentale nella settimana che precede il derby con la Roma. Dopo la festa per i vent’anni in giallorosso di capitan Totti, la Roma scivola pesantemente a Palermo dove Ilicic e Miccoli rianimano le speranze del “mangiallenatori” Zamparini che forse ora starà rimpiangendo di aver cacciato (per poi richiamarlo) troppo presto mister Sannino. La lotta per la salvezza è un po’ meno noiosa della cavalcata solitaria della Juventus verso lo scudetto bis. Genoa e Siena si accontentano di un pari nello scontro diretto di Marassi e adesso hanno davanti 8 giornate di fuoco in cui provare a fare più punti possibili per restare a galla, tenendo d’occhio appunto il redivivo Palermo. La matematica non condanna il Pescara, ma nemmeno il giovane Bucchi è riuscito ad invertire la rotta e dopo il 3-0 di Parma per gli abruzzesi il ritorno immediato in Serie B è quanto mai scontato.