Due ori che rilanciano l’Italia nel medagliere nazionale nelle gare che non t’aspetti, in due discipline sportive che in Italia finiscono sotto i riflettori della notorietà ogni 4 anni in occasioni delle Olimpiadi. Li portano orgogliosamente al collo due giovanissimi atleti, esordienti ai 5 cerchi.
Fabio Basile, Judoka di 21 anni, in forza all’esercito, e lo schermitore Daniele Garozzo, delle Fiamme Gialle, 24 anni lo scorso 4 agosto, che regala all’Italia l’oro nel fioretto individuale Fabio Basile, uno di quelle “teste matte” che ha trovato la sua strada per diventare un uomo prima che un atleta grazie allo judo, è l’ultimo rampollo di una scuola piemontese che ha già dato campioni allo sport nazionale in questa disciplina. Si è guadagnato il pass olimpico grazie ad un inizio di 2016 che resterà certamente fra i ricordi più significativi della sua carriera. Ippon dopo ippon, punto dopo punto, alla fine nella lotta spietata per un posto per Rio ha battuto il titolato Elio Verde.
Pur non inserito fra le teste di serie era certamente fra gli judoka più temuti di tutti, ha avuto la fortuna di essere in quella parte del tabellone dove non figuravano i due favoriti, il giapponese Masashi Ebinuma e il coreano An Ba Ul, il favorito, che nella finale ha mandato al tappeto con un formidabile ippon dopo solo un minuto e 24 secondi. Sul tatami Basile ha poi festeggiato alla sua maniera questo oro in cui solo lui credeva. “ E una medaglia che dedico ai tanti miei amici che mi hanno sempre incoraggiato – dice pochi secondi dopo il trionfo mentre il suo sguardo è rivolto al cielo – un regalo per i miei genitori, per la mia fidanzata Sofia, ma la dedica particolare è per il mio nonno che non ho conosciuto, ma mi ha guidato da lassù. E anche per quei tanti che pensavano essere la mia una presenza un bluff”. Un oro che lo porta nella storia, lo accomuna agli altri 199 campioni che prima di lui hanno contribuito con la medaglia d’oro a rendere protagonista l’Italia in tutte le discipline olimpiche.
Nella grande domenica olimpionica italiana, mentre nel Carioca Arena 2 si festeggia il trionfo di Basile, arriva dalla vicina Carioca Arena 3 la notizia dell’oro nella fioretto di Daniele Garozzo che ha portato sul gradino più alto di questa specialità, 20 anni dopo Alessandro Puccini la faccia nuova del fioretto azzurro. In finale ha sconfitto Aleander Massialas, numero uno del ranking americano. Nei momenti di festa gli sono accanto il fratello maggiore Enrico, pure lui professionista nella scherma, ma con la spada. “ E’ il mio migliore amico – dice Daniele – da fratello maggiore mi da sempre degli ottimi consigli”. Evidenzia la stessa agilità dimostrata in pedana, quando un grande salto, supera tutte le tribune per dare un grosso bacio alla fidanzata Alice Volpi. Ma la sua olimpiade non è ancora finita. “E’ tempo di pensare alla prova a squadre – incalza – sarebbe bello tornare in Italia con due medaglie al collo”. Del resto in tante Olimpiadi la scherma non ha mai tradito i suoi fans. Le varie scuole sparse lungo lo stivale, in oltre un secolo di sport olimpici ha portato sul podio gli italiani ben 123 italiani, ben 21 nel fioretto.