mercoledì 18 settembre 2024
I Campioni d'Italia portano a casa un buon punto contro il Manchester City. Rammarico per gli emiliani fermati in casa dallo Shakhtar
L'abbraccio a fine partita tra Guardiola e Inzaghi

L'abbraccio a fine partita tra Guardiola e Inzaghi - Reuters

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Nella seconda giornata della Champions League soltanto pareggi per 0 a 0 per le due italiane in campo: l'Inter a Manchester contro il City di Guardiola e il Bologna, all'esordio assoluto nella massima competizione europea, in casa con lo Shakhtar.

Un punto e tanti rimpianti

L'avventura in Champions del Bologna comincia con un punto e qualche rimpianto. Perché lo Shakhtar si dimostra squadra alla portata, ma la bravura di Riznyk tra i pali e di Matviyenko al centro della difesa, unita agli errori sotto porta di Fabbian e Castro, fanno sì che alla prima assoluta nella massima competizione europea la vittoria non arrivi.

Arriva però un punto che fa morale e arriva la prima partita senza reti al passivo della gestione Italiano, segnali di crescita di una squadra chiamata a cambiar pelle dopo l'addio di Thiago Motta. E pure a trovare coraggio: a dargliene è Lukasz Skorupski, che scacica la paura in avvio parando un rigore e svoltando l'indirizzo del match.

Perché un Europa il Bologna si presenta pagando lo scotto dell'emozione al pronti via. In campo vanno tutti i reduci della cavalcata Champions della scorsa stagione, nessun nuovo acquisto nell'undici titolare. E dopo un minuto e 40 secondi sul lancio lungo di Matviyenko il brasiliano Eguinaldo prende d'infilata Posch, che lo stende in area: ammonizione e rigore. Skorupski, però, ipnotizza Sudakov, bloccando sulla propria destra una conclusione non troppo angolata.

È la sliding door del match, perché passata la paura il Bologna si scrolla di dosso la tensione, cresce lentamente ma inesorabilmente, prendendo in mano la partita: anche perchè gli infortuni di Sikan e Konoplia nel primo tempo scombinano i piani di Pusic.

Ndoye e Lykogiannis sono spine nel fianco degli ucraini: lo svizzero si mette in proprio con discese sulla sinistra, pescando Moro prima e Lykogiannis poi, ma le conclusioni vengono murate. L'occasionissima capita a Castro, che si presenta a tu per tu con Riznyk sul filtrante sempre di Ndoye. Se Skorupski salva il Bologna in avvio, il portiere dello Shakhtar tiene in piedi i suoi poi: a fine primo tempo, ma soprattutto a inizio ripresa. Matviyenko si immola sulla conclusione a giro del solito Ndoye, poi il portiere salva in corner su una conclusione di Castro e soprattutto sulla botta a colpo sicuro di Fabbian, a tu per tu a tre metri dalla porta, dopo il cross di Beukema e la torre di Moro.

Quello del Bologna diventa un forcing che vede tentare conclusioni nuovamente anche a Orsolini e Castro. Il Bologna spinge, ma non sfonda. E allora Italiano si appella alla panchina per provare a sbloccare la contesa, inserendo forze fresche: Pobega, Iling e Dallinga. E poi pure Urbanski e Miranda. Ma niente da fare. Gli errori sotto porta costano la possibile prima vittoria stagionale, mai così vicina. Arriva però il primo clean sheet, perché nel secondo tempo lo Shakhtar si chiude e Matviyenko sventa l'ultimo assalto di Iling all'ultimo minuto del recupero. Finisce senza vittoria. Ma soprattutto con il primo punto in Champions del Bologna.

Frenati Haaland e Guardiola

Anche l'Inter inizia con un pareggio in casa del Manchester City. All'Etihad Stadium finisce 0-0 tra sofferenza e qualche potenziale occasione non sfruttata da parte dei nerazzurri, autori comunque di una bella prestazione a livello caratteriale. Una gara quasi tutta d'attesa e ripartenze da parte degli uomini di Simone Inzaghi, costretti a serrare le linee per arginare nel miglior modo possibile i citizens, stranamente poco freddi sotto porta in diverse situazioni molto interessanti. Dopo le fatiche d'Europa ora l'Inter sarà attesa dal delicato derby contro il Milan in campionato.

In avvio gli inglesi provano subito a portare grande pressione nella metà campo avversaria, cercando il varco per far male ai nerazzurri. Gli uomini di Inzaghi serrano le linee, restano in attesa e appena recuperano palla tentano un paio di discese in contropiede potenzialmente pericolose, ma sempre innocue. Al 24' la prima vera chance per il City capita sul mancino di Savinho dopo un cross da sinistra, ma il brasiliano impatta male e indirizza sul fondo. Una decina di minuti più tardi, invece, è Haaland a sfiorare il palo alla sinistra di Sommer con un diagonale strozzato dal limite dell'area. La risposta interista è affidata prima a Thuram, che al 42' sbaglia la mira con un destro di prima intenzione su una palla messa al centro da sinistra, poi allo scadere del primo tempo è Carlos Augusto ad impegnare Ederson con un mancino da posizione ravvicinata.

Nella ripresa la squadra di Guardiola torna a fare la partita e al 69' crea una palla gol gigante per il vantaggio: Grealish e Gundogan liberano Foden al tiro dopo un bellissimo scambio nello stretto, il giovane inglese però non riesce ad angolare il destro e viene bloccato da Sommer. L'Inter soffre ma resta viva, tornando a farsi vedere in avanti al 76' ancora grazie ad una ripartenza conclusa dai neo entrati Dumfries e Mkhitaryan: l'olandese scappa a destra e mette al centro dove arriva l'armeno che calcia alto da posizione invitante. Nel finale gli inglesi premono a caccia del gol vittoria, ma le due ultime chances capitate sulla testa di Gundogan non vanno a buon fine.

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