Potrebbe diventare un caso diplomatico la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Sochi, prevista per venerdì alle 17 ora italiana. Stati Uniti e Gran Bretagna hanno scelto di non sfilare, l'Ucraina molto probabilmente farà altrettanto.
Anche se il
governo russo esclude ufficialmente qualsiasi variazione al
programma della manifestazione, le diplomazie internazionali si
domandano se boicottare o meno l'apertura dei giochi paralimpici.
In ballo non c'è solamente l'assenza in tribuna di
rappresentanti politici, ma l'assenza degli atleti stessi, che
come da tradizione dovrebbero sfilare nel corso della cerimonia
dietro le loro bandiere nazionali. Washington e Londra, pur
assicurando che i rispettivi atleti saranno ai nastri di partenza
delle rispettive gare, hanno scelto di far disertare loro la
cerimonia.L'Italia invece ci sarà. «Noi andiamo lì per celebrare un
evento sportivo, e non è prevista alcuna forma di protesta o di
boicottaggio da parte della nostra delegazione» ha spiegato a Redattore sociale il presidente del Cip Luca Pancalli, in procinto di partire per la Russia.Dura la reazione del presidente del Coni Giovanni Malagò:
«Gran Bretagna e Usa hanno deciso di non sfilare, è una
decisione frutto di argomenti politici importanti come il G8, in
programma proprio a Sochi. Così però viene strumentalizzata non
solo l'attività olimpica ma addirittura quella paralimpica, e
questo si commenta da solo».