La musica italiana prova ad imparare dai suoi errori e, dopo la brutta figura incassata 4 anni fa con quel Live 8 romano quasi naufragato tra capricci e rivalità, serra le fila davanti al dramma dei terremotati abruzzesi mettendo in campo ben due kolossal della solidarietà. Al concertone Amiche per l’Abruzzo, in programma il prossimo 21 giugno a San Siro, ieri si è aggiunto ufficialmente infatti Corale per il popolo d’Abruzzo, parata di celebrità in scena il 20 giugno nella calura dell’Olimpico per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione dell’Università dell’Aquila. Sul manifesto ci sono i nomi di Renato Zero, Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Gianni Morandi, Lucio Dalla e Gigi D’Alessio, Alex Britti, ma ne arriveranno pure degli altri, a cominciare da quelli di Mario Biondi, Cristiano De André, Nicola Piovani aggiunti al cast nelle ultime ore. Presenta la strana coppia formata da Serena Dandini e Giorgio Panariello. Tanto per il concertone romano che per quello milanese la scommessa è contro il tempo; vendere 70 mila biglietti in poche settimane è tutt’altro che un’impresa agevole. Partite prima col loro tam tam promozionale, le «ragazze» hanno venduto al momento tra i 35 e i 40 mila biglietti mentre il concerto romano è attestato sui 15-20 mila. Per entrambi le prossime settimane si riveleranno decisive. «Grazie ai tanti patrocinatori, l’evento è quasi a costo zero e questo fa sì che la montagna non partorirà il topolino» spiega la Mannoia lasciando poi gli organizzatori parlare di potenziali incassi attorno ai 2 milioni di euro. «Fra l’altro avremo a disposizione un repertorio meraviglioso, quello formate delle tante canzoni che ciascuno di noi ha scritto in tanti anni di carriera e sono certo che ne nascerà qualcosa di straordinario» spiega Fossati. «Forse ci saranno sbavature e imperfezioni, ma non dimentichiamo che una cosa così nel nostro paese non s’era mai realizzata».Niente album dal vivo né dvd perché, come spiega Zero, “sapere che non ci sarà alcun tecnico del suono a controllare quel che facciamo, ci renderà completamente liberi, spingendo il pubblico a mollare la poltrona di casa per precipitarsi qui». Tante e variegate le idee. Da Renato arriva la proposta di chiedere a Rai Tre una diffusione regionale del concertone «solo per i telespettatori abruzzesi », mentre Fiorella Mannoia propone «di sottoporre al commissario Bertolaso la proposta di una legge affinché in Abruzzo il grosso dell’opera di ricostruzione rimanga nelle mani di imprese abruzzesi che utilizzano lavoro abruzzese». La Mannoia è l’unica a calcare nel giro di poche ore sia il palco dell’Olimpico che quello di San Siro. «Questo per dimostrare che non è una competizione tra Roma e Milano né tra artisti maschi e artiste femmine, ma solo lo slancio comune per fare qualcosa di concreto». Motore primo dell’operazione romana, Zero dice di sentirsi «finalmente fratello di qualcuno» e che questa è «una grande occasione per la musica leggera di riprendersi quella dignità che nel nostro paese in un modo o nell’altro gli è sempre stata negata». Da sinistra: Fossati, Zero, Daniele, Mannoia e D’Alessio