mercoledì 3 agosto 2016
Se fossero di più sarebbe un piccolo trionfo. Ma se ne arrivassero di meno, sarebbe lecito parlare di disfatta. (A. Caprotti)
I giochi ormai sono fatti, ma Rio è una polveriera
A Rio gli azzurri a caccia di (almeno) 25 medaglie
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Ne servono 25 per essere soddisfatti. Se fossero di più, viste le premesse, sarebbe un piccolo trionfo. Ma se ne arrivassero di meno, sarebbe lecito parlare di disfatta. A due giorni dalla cerimonia d’apertura e a tre dalla prima gara che assegna il podio, è più o meno questo lo scenario relativo alle medaglie azzurre ai Giochi. Una prospettiva incerta, condizionata in negativo da due assenze eccellenti dell’ultima ora (Tamberi, infortunato, e Schwazer, fuori gioco per la nota vicenda doping) che avrebbero garantito quasi certamente due medaglie nel salto in alto e nella marcia. In più il turn-over delle discipline olimpiche in questa edizione ci penalizza parecchio nella scherma, altro tradizionale “medaglificio” per l’Italia. Nelle ultime cinque edizioni dei Giochi estivi (Atlanta, Sydney, Atene, Pechino e Londra) gli azzurri hanno conquistato rispettivamente 35-34-32-27 e 28 medaglie. Di cui 13-13-10-8 e 8 d'oro. Malgrado sia da record la partecipazione (309 gli italiani in gara) in queste Olimpiadi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò sa bene che sarà molto difficile fare altrettanto – considerando anche che dopo la mancata qualificazione della nazionale di basket, sono solo 4 gli sport di squadra che ci vedono in gara – ma si accontenterebbe di restare nel “G-10” delle potenze sportive mondiali. Alla vigilia c’è comunque un moderato ottimismo. A fronte di un ricambio generazionale all’interno delle squadre azzurre, è altrettanto vero che ci sono segnali di risveglio per noi in due discipline che sono le regine dei Giochi: atletica e nuoto. Quattro anni fa a Londra entrambe raccolsero un clamoroso flop. Ora invece hanno un buon numero di atleti da podio.  La prima medaglia in assoluto potrebbe arrivare già venerdì pomeriggio nel tiro a segno grazie a Petra Zublasing. In questa disciplina l'Italia ha una grande tradizione, e anche il fidanzato Niccolò Campriani è sempre vicino all'elite mondiale. In serata invece è lecito attendersi buone cose dal ciclismo: il percorso della prova su strada si addice alle caratteristiche di Nibali, Aru e Ulissi. Nei giorni successivi, le due ruote promettono altro podi dalla prova su pista (Viviani), dalla mountain bike (Fontana) e magari anche dalla strada femminile (Elisa Longo Borghini). Renato Di Rocco, il presidente che ha ripulito il mondo del ciclismo dal doping, si aspetta 2-3 medaglie in tutto. Ma è dalla piscina che si attendono le cose migliori: nella pallanuoto la medaglia è più alla portata del Setterosa che del Settebello, mentre nei tuffi Tania Cagnotto vuole chiudere una splendida carriera con un succeso ch la ripaghi dei due quarti posti di Londra. Grandi emozioni arriveranno naturalmente dal nuoto. Da Detti a Dotti, da Paltrinieri (oro probabile dei 1500 ), alla “divina” Pellegrini, sino alle staffette (4x200 sl donne e 4x100 sl uomini) saranno notti da stare svegli (quasi tutte le finali sono in programma alle 3 del mattino italiane). Qualche bella sorpresa dovrebbe arrivare anche dal nuoto di fondo e dal sincronizzato. Capitolo scherma: a Londra furono 7 in tutto (3 ori) le medaglie. Stavolta è impossibile fare altrettanto, il programma ci penalizza fortemente togliendoci tre podi probabili, se non certi. Ma per il ct Giorgio Scarso anche qui a Rio dovrebbero confermarsi la bontà di una scuola davvero inesauribile. La scherma è lo sport che ci ha dato più medaglie nella storia olimpica (48 ori e 121 volte sul podio): non tradirà nemmeno questa volta. Difficile invece il compito della pallavolo: per la squadra maschile arrivare tra le prime tre questa volta sarebbe un’impresa, e lo stesso è facile prevedere anche per le donne. Difficile nel tennis anche il compito della coppia Vinci-Errani, ma se torna ai valori del passato, è da podio. La vela azzurra si batterà invece alla pari dei rivali nelle infide e inquinate acque di Rio. L'atletica si affida a Fassinotti, alla Trost e alla marcia femminile. Il pugilato vive un momento felice, per la prima volta avremo anche un'azzurra (Irma Testa): chissà che non arrivino un paio di medaglie fra Russo e Manfredonia. Un’incognita il beach volley: Ranghieri-Carambula e Lupo-Nicolai sono (quasi) al livello dei migliori.
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