mercoledì 2 maggio 2012
​Il campione norvegese dei 100 rana a Shanghai e argento alle Olimpiadi di Pechino, è stato ritrovato senza vita nel bagno della sua stanza d'albergo a Flagstaff, in Arizona, dove si trovava per allenamenti con la squadra del suo Paese. 
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Aveva pianto non per l'oro che aveva portato la Norvegia sul tetto del mondo, ma per il suo Paese sconvolto da una folle strage. Alexander Dale Oen se n'è andato a soli 26 anni, stroncato come si dice in queste occasioni da un arresto cardiaco e il nuoto internazionale è in lutto per questa tragedia: il campione norvegese, argento nella rana a Pechino, oro ai mondiali di Shanghai lo scorso anno, è stato ritrovato senza vita nella sua camera a Flagstaff, in Arizona, dove era in collegiale con la squadra. In Cina aveva conquistato il titolo e non aveva potuto trattenere l'emozione, dedicando quella medaglia alla Norvegia, piegata dal massacro di 77 persone di un folle, Anders Behring Breivik, che aveva fatto irruzione in una giornata estiva in una tranquilla cittadina del Paese scandinavo.Dale Oen era una delle speranze della Norvegia nel nuoto alle prossime Olimpiadi di Londra e si stava allenando in altura quando è stato stroncato dal malore. I suoi compagni di nazionale, dopo un allenamento leggero e un po' di svago sui campi da golf, si sono cominciati a preoccupare quando non lo vedevano tornare dalla doccia: allarmati sono entrati forzando la porta del bagno e lo hanno trovato riverso a metà fuori dalla vasca. Inutile ogni tentativo di rianimazione del medico della nazionale Ola Ronsen, prima che arrivasse l'ambulanza."È una tragedia - le parole dello stesso medico - non siamo riusciti a rianimarlo". Sotto choc tutta la Norvegia, che attraverso il Primo ministro Jens Stoltenberg dice "abbiamo perso un eroe dello sport. Questo giorno è oscurato dalla tragica notizia. Un piccolo paese ha perso un grande atleta. Il mio pensiero va alla famiglia". Su Twitter le ultime parole del giovane campione: aveva nostalgia della sua Norvegia, voleva tornare a casa.
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