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Il nonno ultra non perde una partita dei Satanelli da quasi 80 anni. Serie A o D non è importante, l’attrazione per i colori rossoneri è sempre fortissima. In casa o in trasferta, sotto sole, pioggia, vento o nebbia lui è sempre presente ed ha frequentato gli stadi di tutt’Italia. Dalle Alpi alla Sicilia li conosce tutti.Seguire la squadra da lontano non fa per lui. “Devo essere sempre allo stadio – dice - è tutta un’altra cosa!”. E’ presente in ogni trasferta, affrontando anche lunghi viaggi che spesso compie da solo, alla guida della sua vecchia Renault Laguna grigia, che prima di ogni viaggio affida all’amico meccanico per un accurato controllo. Nonno Ciccio non dà ascolto neanche alla figlia che continua a ricordargli la sua età.
Nonno Ciccio ha fatto sempre il contadino e continua a farlo ancora oggi per aiutare il figlio Lorenzo. Ha un look decisamente originale ed eccentrico: lunghi capelli bianchi , raccolti in un codino, cappellino rossonero con spillette e borchie inneggianti ai Satanelli. Pezzo forte sono i suoi giubbotti, con stemmi, spallette e vecchie foto, rigorosamente con i colori del Foggia. Anche la suoneria del suo telefonino è in tema, e squilla così: “Nonno Ciccio Forza Foggia!”.
Il suo motto è “Pace tra ultras”, stampigliato a grandi lettere su uno degli striscioni che porta in giro per gli stadi d’Italia. “Ricordo di aver visto la prima partita – racconta nonno Ciccio - nel 1937. Partii dal mio paese natale, Sant’Agata di Puglia, rubai la bicicletta di un cliente a mio zio fabbro e pedalai per oltre 50 chilometri fino a Foggia. Vincemmo la partita per 3-0, non ricordo però chi fosse l’avversario. Il viaggio di ritorno fu avventuroso e dopo una foratura fui costretto a portare la bicicletta a spalla. Arrivai a casa stremato e dovetti poi fare i conti con la rabbia di mio zio. Quel giorno scoppiò la mia grande passione per il Foggia e per lo sport più bello del mondo”.
Il tifo per il Foggia prevalse anche nel giorno del suo matrimonio celebrato di domenica: finita la cerimonia religiosa, scappò subito allo Zaccheria!
Grazie alla passione per il Foggia ha visitato tutt’Italia. Ha seguito il Foggia negli 11 campionati di serie A, e nei tanti tra B e C, non lasciando i rossoneri neanche nel campionato 2012/13, disputato tra i dilettanti. In tutte le trasferte è stato accolto con simpatia ed affetto. Recentemente, ad Agrigento è stato riconosciuto e festeggiato dai tifosi siciliani che gli hanno offerto in dono anche un libro sulla storia dell’Akragas e fatto con lui un originale gemellaggio..
Particolare la trasferta di due anni fa a Cosenza, dove fu l’unico tifoso del Foggia presente. In segno di riconoscenza per la sua straordinaria fedeltà, la società del Foggia lo ha premiato con una targa ed un giro di campo allo stadio “Zaccheria” dove ha fatto il pieno di applausi. Negli stadi dove giocano i rossoneri si fa ormai la fila per una foto od selfie con lui.