mercoledì 18 gennaio 2017
Per strappare i ragazzi al degrado e alla delinquenza un gruppo di giovani appassionati ha dato vita all’associazione sportiva “Estrellas de Casa Loma” che opera nei quartieri più difficili
Le «stelle» del calcio brillano alla periferia di Bogotà
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Menzionare Ciudad Bolivar, distretto meridionale di Bogotà, capitale colombiana, evoca un duro e popolosissimo contesto urbano composto da più di 500mila anime, la stragrande maggioranza delle quali giovanissime, costrette spesso e volentieri a convivere con degrado e violenza, ove sono rare e complesse le possibili vie di sbocco. Una grande comunità periferica nota nell’America latina per avere ospitato, nel corso dei decenni, decine di migliaia di “desplazados”, ossia contadini trasferitisi dalle province vicine per lo più per il perenne conflitto civile tra governo e Farc, che ha insanguinato il Paese e solo di recente ha fatto intra- vedere spiragli di pacificazione.

È in questo contesto, falcidiato dai raid delle forze paramilitari e violentato dalle bande criminali, che nel tempo la speranza si è fatta comunque largo grazie a lodevoli forme di attivismo sociale, tra le quali spicca quella della scuola calcio Estrellas de Casa Loma. Le Estrellas, “stelle” che prendono il nome dal quartiere di Casa Loma, sono giovani volenterosi che hanno scelto di fare della loro passione per lo sport, visto come diritto inalienabile per chi è solitamente emarginato, un’occasione di riscatto. D’altronde il tempo forzatamente libero, dovuto all’impossibilità di accedere a percorsi didattici o professionali, spinge non di rado i ragazzi del “barrio”, il quartiere, verso le illusorie consolazioni, talvolta letali, della delinquenza.

La proposta delle “Estrellas” consiste nel creare uno spazio per fare calcio in maniera organizzata: partiti semplicemente da un terreno abbandonato, questi ragazzi hanno creato un vero e proprio campo sportivo, divenuto teatro prima di semplici partitelle, poi di vere e proprie sessioni d’allenamento nelle quali i giovani sono ad oggi addirittura seguiti da esperti del settore. Le Estrellas si riuniscono infatti ogni mercoledì e domenica: ad ogni appuntamento nuovi ragazzini si uniscono al gruppo, sempre più numeroso. Jean Durango Cardoza, laureato in amministrazione sportiva all’università di Bogotà, tra i promotori dell’iniziativa, spiega: «L’allenamento è pianificato giorno per giorno.

Contiamo sull’apporto di giovani tecnici molto preparati riguardo le tecniche calcistiche: insegniamo come si tocca la palla, come si effettua un buon passaggio, le tecniche di possesso palla. Con queste informazioni, possiamo migliorare il nostro approccio al calcio». Ma accanto agli allenamenti specifici sorgono attività: oltre alla progressiva sistemazione del campo da gioco, che necessità di continue cure e miglioramenti, è partita l’organizzazione di campionati che coinvolgono altre squadre del quartiere Casa Loma, per la quale tanti hanno contribuito a dare una mano attraverso raccolte fondi che hanno aiutato il gruppo a disporre di palloni e uniformi. «Una vera e propria esperienza di conquista popolare», chiosa Cardoza.

Qui il pallone diventa il simbolo di una partita ben più grande che, purtroppo, continua a giocarsi sui drammi della realtà quotidiana: solo lo scorso novembre, conflitti a fuoco tra bande hanno costretto a una temporanea sospensione delle attività la scuola calcio. Nonostante questo, i proiettili non sembrano riuscire a spegnere la luce delle “Estrellas” che, con un post su Facebook a metà dello scorso mese, hanno annunciato: «Concluderemo l’anno con un’amichevole, regali e riconoscimenti ai nostri giocatori. Sfide forti per il quartiere e il territorio: difendere il nostro diritto a un alloggio decente, all’accesso a sport e ricreazione, all’istruzione, lavoro e salute».

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