Non esageriamo, neanche un po’, se diciamo che nella storia della musica dedicata ai cartoni, il duo Vince Tempera e Luigi Albertelli hanno raggiunto vette pari a quelle che, nel nostro pop, ha toccato la premiata ditta Mogol-Battisti.Incontriamo il paroliere Luigi Albertelli, classe di ferro 1934, ex podista azzurro («l’atletica mi ha insegnato a misurarmi con me stesso e con gli altri, correndo e vivendo sempre sul filo di lana») e il maestro Vince Tempera, 69 anni, arrangiatore storico, tra gli altri di Francesco Guccini, e illustre bacchetta del Festival di Sanremo, a margine della prima edizione romana del “Romics Song Contest”. La kermesse canora che si è svolta nell’ambito della XVII edizione del Festival internazionale del Fumetto dell’animazione e dei Games.Chi è stato bambino negli anni ’70-’80 non ha potuto resistere dal cantare e mandare a memoria versi che rasentano la poetica ancestrale di Franco Battiato, come quel «mangia libri di cibernetica insalata di matematica», di
Ufo Robot: testo di Albertelli, musica di Tempera. Così come si tratta di loro opere, le sempre verdi
Goldrake,
Capitan Harlock,
Ape ape Maia,
Anna dai capelli rossi e
Remì. «Ma io sono sicuro che quei ragazzini di ieri ricordano bene anche altri nostri successi - spiega Vince Tempera - , tipo
Daitan III,
Astrorobot contatto ypsilon,
Capitan Futuro o
Na-no na-no/ Mork&Mindy». Nostalgia canaglia per quel saluto, «Nano-Nano», dell’uomo che a bordo di un uovo arrivava dal pianeta Ork: il Mork interpretato per il piccolo schermo dal compianto Robin Williams. Tormentoni della Albertelli-Tempera production. «Non chiamatela “musica per bambini”. Possiamo assicurare che
Ufo Robot l’hanno cantata più i genitori che i loro figli - tuona grintoso Albertelli - . L’unica nostra canzone che ritengo sia esclusivamente per i più piccoli è
Remì».
Ufo Robot, la prima sigla dell’omonima serie televisiva registrò oltre un milione di copie vendute, ottenendo il Disco d’Oro, «e della seconda sigla,
Goldrake, furono vendute oltre settecentomila copie», dicono in coro i due autori. «Fra tutti i dischi incisi assieme, credo che siamo arrivati ad oltre cinque milioni di dischi venduti», sottolinea gongolante Vince Tempera che rammenta: «A un certo punto la produzione, la Fonit Cetra, ci spiazzò letteralmente: venne da noi e ci supplicò di scrivere dei “brutti pezzi” perché gli stavamo facendo guadagnare troppi soldi e per ragioni fiscali era un lusso che non si potevano permettere».Sorride ripensandoci Albertelli, il quale prima di dedicarsi a quello strano mestiere del “paroliere” per le sigle di cartoons, nel 1969 aveva vinto un Sanremo scrivendo “Zingara”, (musica di Enrico Riccardi, brano, cantato da Iva Zanicchi, in cui per la prima volta introducemmo la virgola nel «Prendi questa mano, - pausa - zingara») e nel frattempo era stato l’autore più prolifico «20-30 canzoni» per Mia Martini.Alla soglia del sodalizio vincente con Tempera, Albertelli nel 1977 aveva già messo a segno un colpo magistrale con
Furia, «il cavallo del West che beve solo caffè», cantata da Mal. In quegli anni, una delle voci più note al pubblico dei grandi e dei piccini, mentre dalla scuderia creativa Tempera-Albertelli, con le sigle dei cartoni animati venivano lanciati dei «perfetti sconosciuti». Donatello, Marco Ferradini, Fabio Concato, Rossana Casale che poi hanno proseguito nel loro percorso musicale variegato. «Così come hanno fatto, gli ingiustamente dimenticati, Bruno D’Andrea voce di
Nano-nano e Silvio Pozzoli, in arte Silver corista in
Ufo Robot e
Capitan Harlock (ma anche interprete di
Astro Robot e
Tekkaman, il cavaliere dello spazio)», ci tiene a ricordare Albertelli. Brani, autentici inni, non solo per l’infanzia, che “Romics Contest” insegna, vengono ancora cantati e soprattutto reinterpretati dalle nuove cover band. «A Roma abbiamo lanciato un concorso per loro e si sono iscritti in 32, poi selezionati a 16. Infine siamo arrivati ad otto finalisti le cui cover verranno incise dall’etichetta francese Believe Digital con la sponsorizzazione della Warner Chappell Music che è titolare dei diritti di tutti i nostri brani», spiega Vince Tempera che, come Albertelli «è rimasto divertito e sorpreso» dalle esibizioni di gruppi «assolutamente creativi», sin dai loro nomi. Si tratta de I Cristiani d’Avena, I Raggi Gamma, i Brutta Copia e poi I Nemici di Batman che sul palco hanno portato la loro versione di
Goldrake. «Valeria De Gioia ci ha stupiti con una versione jazz di
Na-no na-no . Molto interessante la reintepretazione di
Capitan Futuro degli Altamusictoon». La vittoria è andata al siciliano Andrea Vincenti, che ha proposto «una bellissima rivisitazione di un titolo che consideravamo minore,
Astro Robot e ora l’abbiamo messo sul piedistallo, in compagnia dei nostri maggiori successi», informa Vince Tempera, contagiato dalla verve e l’originalità delle proposte della new generation. L’invito dei due maestri ai giovani discepoli, ora è quello «scrivere canzoni, e non soltanto sigle, per il mondo fantastico dei cartoni e del cinema d’animazione». Ma la domanda che sorge spontanea, quanto il ritornello in testa del «dolce Remì, piccolo come sei», è: si tratta di un genere che ha ancora un mercato e una sua visibilità mediatica? I numeri della Fiera romana in cui si è svolto “Romics” dicono assolutamente di sì: 180mila biglietti staccati, 9 padiglioni delle case editrici presi d’assalto per tre giorni da collezionisti ed appassionati. «Stiamo parlando di un mondo parallelo a quello reale, incontaminato dalla politica e dove si sono dati appuntamento giovani tra i 18-30 anni per ascoltare - nel caso dei 40-50enni per riascoltare - queste canzoni, che come gli eroi dei cartoni che ce l’hanno ispirate sono senza tempo», dice Albertelli. «La crisi, se di tale si può parlare, in questo nostro “pianeta” è dovuta alla “decadenza” del cd, anche se in Internet il dibattito sulle canzoni dei cartoni è davvero animato. Il vero problema è la programmazione televisiva, assolutamente penalizzante. I canali tematici hanno spezzettato la fruizione. L’unica rete ancora al servizio dei bambini, paradossalmente è privata, Mediaset: al mattino prima che i ragazzi vanno a scuola trasmette Heidi e
Hello Spenk la cui sigla porta le nostre firme e fa piacere riascoltarla assieme al mio nipotino Edoardo che ha un anno e mezzo. Lui, fa parte del nostro pubblico di domani che nasce e si rigenera, continuamente».Un pubblico, al quale i due “ragazzi” di ieri, Albertelli e Tempera sognano di regalare presto un musical (in collaborazione con Enzo Lavagnini) per far cantare ancora di un Ufo Robot che «respira nell’aria cosmica, è un miracolo di elettronica, ma un cuore umano ha».