In principio fu Joseph Dayo Oshadogan, difensore, nato a Genova il 27 giugno 1976, da padre nigeriano e madre italiana. È stato lui il primo “black italian” a indossare la maglia azzurra dell’Under 21: il 3 ottobre 1996, rispose alla convocazione di Cesare Maldini per la gara contro la Moldavia. A Chisinau vinse l’Italia 3-0, ma il vero successo fu quell’esordio iniziatorio per una nostra Nazionale che, prima d’allora, non aveva conosciuto il gusto “esotico” di un calciatore italiano di colore.Si era appena alla metà degli anni ’90, l’invasione degli stranieri cominciava a farsi sentire, ma era assai raro trovare dei colored nostrani con tanto di “croce” della Repubblica Marinara pisana tatuata sul fianco sinistro. Oshadogan è nato e cresciuto nel Pisa e a 18 anni finisce nel Foggia di Zeman che nel ’99 se lo porterà alla Roma. Apice di una carriera italiana che poi lo ha visto emigrare in Francia, al Monaco di Deschamps, con cui raggiunse la finale di Champions persa contro il Porto di Mourinho. Un’altra esperienza in Polonia, con in buoni uffici di Boniek: sei mesi nel Widzew Lódz e ora a 33 anni Oshadogan è tornato in Italia, nel Lanciano (Prima Divisione). Una carriera di tutto rispetto, ma certo le ambizioni dei tre “neri” in azzurro di Gigi Casiraghi, Mario Balotelli, Stefano Okaka e Angelo Ogbonna, lasciano presagire altri orizzonti, potenzialmente di gloria. Per Balotelli, la selezione di Casiraghi potrebbe essere la rampa di lancio ravvicinata per la Nazionale maggiore di Marcello Lippi. «Se Mario è intelligente sa benissimo che questa rappresenta una grande occasione per meritarsi il Mondiale in Sudafrica», il ct dell’Under 21 Gigi Casiraghi non usa giri di parole per responsabilizzarlo in vista della sfida odierna a Rieti (ore 18) in cui gli azzurrini sono costretti a vincere contro l’Ungheria per tenere viva la speranza di qualificarsi all’Europeo 2011 e quindi all’Olimpiade di Londra 2012. «Spero che Mario replichi la prestazione con l’Inter a Udine - prosegue Casiraghi - . La continuità non è mai stata il suo forte, però è un talento enorme e ultimamente è cresciuto molto. Anche nei comportamenti. È nella fase giusta per prendere lo slancio e convincere Lippi». Ha provato a convincere Claudio Ranieri a farlo restare alla Roma, invece Stefano Okaka, che fino a giugno giocherà in prestito al Fulham (prossimo avversario della Juventus in Europa League). Okaka e Balotelli è un tandem esplosivo, ma che per ora suscita solo la reazione quasi spiazzata della maggioranza dei tifosi che forse devono ancora allenarsi mentalmente a un’Italia, prima Paese e poi Nazionale, multirazziale. «Premesso che nel decidere i convocati non guardo se uno è bianco e nero, anche perché li vedo tutti azzurri», spiega Casiraghi che in difesa è pronto a calare il tris di “black italians”, con il difensore del Torino, Ogbonna.Oggi i tre si giocheranno un pezzo di futuro azzurro sotto gli occhi dei presidenti della Figc, Giancarlo Abete, e del Coni, Gianni Petrucci, al rientro dall’«avvilente» trasferta di Vancouver. L’Italia in “nero”, evidentemente interessa molto di più di quella sperimentale di Lippi. E per un giorno Rieti attira più della principesca Montecarlo.