martedì 22 novembre 2016
Lo juventino è il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire in Serie A: gioca nell’Under 17 che, come l’Under 19, sta primeggiando in Europa
Kean & C.: arriva la Generazione Millennium
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La generazione Kean chiede spazio. È un autunno che sa di primavera quello delle Under azzurre. Le nazionali giovanili italiane stanno vivendo mesi di buoni risultati, un segnale positivo per il rilancio di un movimento che ha patito una notevole mancanza di talenti nel recente passato. Qualificazioni europee e Serie A stanno seminando un certo ottimismo. La copertina è stata conquistata da Moise Kean, il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire nel campionato italiano, il più giovane di sempre a farlo con la maglia della Juventus migliorando il primato di Renato Buso: è successo sabato scorso a 16 anni nel corso della partita col Pescara. Un debutto fulmineo che rimanda a quello di Donnarumma un anno fa, sempre a 16 anni, tra i pali del Milan.

Al di là del fatto che non si capisce perché tutti i 16enni che vengono lanciati nella massima divisione debbano essere rappresentati da Mino Raiola - e nonostante la giovanissima età sono subito protagonisti di trattative su rinnovi o voci di mercato - questi sono segnali di vitalità del vivaio italiano. Kean fa parte dell’Under 17 allenata dall’ex centrocampista di Bari e Fiorentina, Emiliano Bigica (ma in azzurro fa quasi sempre panchina perché gli viene preferito l’interista Davide Merola che segna a raffica). Già qualificata alla fase elite come l’Under 19, ora affidata a Roberto Baronio, che pochi mesi fa ha raggiunto la finale europea con Paolo Vanoli Ct, ora è assistente tecnico di Ventura. Ulteriore soddisfazione: Under 17 e 19 hanno chiuso al primo posto i rispettivi gironi. Sta andando molto bene l’Under 20 nel Torneo Quattro Nazioni ed è già approdata alla fase finale anche l’Under 21 di Gigi Di Biagio. E la Figc sottolinea che i buoni risultati coinvolgono anche il calcio femminile, alla fase elite con Under 17 e 19.

Ma forse è l’Under 17 di Bigica la squadra che più di tutte fotografa il buon momento del calcio giovanile azzurro. La squadra gioca molto bene. Il capitano Davide Bettella (Inter) sembra un difensore centrale di una volta: tempismo, eleganza e senso della posizione. Ed è forte la presenza dei G2, gli italiani di seconda generazione, i “nuovi italiani” (copyright Prandelli). Non c’è solo Kean, nato a Vercelli da genitori ivoriani. Del gruppo fanno parte il centrocampista Alessandro Ahmetaj del Cesena, nato a Novafeltria da famiglia di origini albanesi, e l’attaccante Rilind Nivokazi dell’Atalanta, italo-kosovaro. Kean, Ahmetaj e Nivokazi fotografano la presenza sempre più massiccia degli emuli dei primi pionieri di ormai un decennio fa: Balotelli e Okaka, nati da genitori stranieri ma cresciuti nel nostro Paese. È sintomatico che questo rilancio di Under formate anche da G2 arrivi pochi mesi dopo l’approvazione della legge sulla cittadinanza sportiva che consente ai ragazzi nati in Italia, ma ancora privi della nostra cittadinanza, di incontrare meno ostacoli nella pratica di una disciplina a livello agonistico. È una normativa invocata da molti anni dalle associazioni dei ragazzi G2 che si battono contro ogni discriminazione nella vita di tutti i giorni.

La nuova legge non consentirà a chi non ha la nostra cittadinanza di essere convocato dalla selezioni nazionali - come succede invece a Kean, Nivokazi e Ahmetaj che sono già italiani - ma permetterà a questi ragazzi di fare sport come tutti i loro coetanei. L’Under 17 è la fotografia di un’Italia che inizia ad assomigliare sempre di più agli altri movimenti europei di prima fascia dove la presenza di giovani di origini straniere è significativa da anni: Germania e Francia in particolare (ma anche la Svizzera più in piccolo ha ottenuto risultati interessanti a livello giovanile grazie ai baby di origine albanese e kosovara). Nell’Under 19 l’immagine di questa integrazione è offerta dal promettente esterno offensivo del Sassuolo, Claud Adjapong, 18 anni, nato a Modena da genitori ghanesi, già protagonista anche in Serie A con i neroverdi. Ha debuttato da titolare nella partita di San Siro contro il Milan ed è finito sotto i riflettori per l’annullamento di un controverso gol proprio nella giornata di avvio della sperimentazione offline del Var in Serie A.

Calciatori emergenti che si sposano in pieno con il progetto della nuova Nazionale di Ventura, alla ricerca di un ricambio generazionale simboleggiato dagli innesti di Belotti, Benassi e Gagliardini. Il Ct può seguire con un certo conforto l’andamento delle Under azzurre, coordinate da Maurizio Viscidi che ha raccolto il testimone da Arrigo Sacchi: l’allenatore romagnolo nel precedente mandato ha cercato di programmare una rinascita delle selezioni giovanili. Viscidi fino al 2015 era il vice di Sacchi. C’è sempre il “vate di Fusignano” dietro le svolte del nostro calcio.

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