La sala dei trofei della Juventus.
Il viaggio nella lunga storia della Juventus si arricchisce diventando fruibile anche in alfabeto Braille. Da venerdì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, è partita un’iniziativa innovativa nel panorama museale, alla presenza del presidente del Museum della prestigiosa società bianconera, Paolo Garimberti, e dei vertici dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, con una delegazione guidata da Giovanni Laiolo, presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-Aps-Sezione territoriale di Torino.
Ora sei pannelli, in cui il museo è raccontato sia graficamente sia in Braille (e soprattutto con audiodescrizioni attivabili con QR-code in rilievo), guidano il visitatore all’interno del percorso dello Juventus Museum sito nei locali dello stadio, dalla partenza al "Tempio dei Trofei", dalla mitica panchina di corso Re Umberto ai Palloni d’Oro sollevati dai campioni della Juventus alla carrellata di tutti i loghi della storia a strisce bianconere. Il tutto per culminare nel momento più immersivo: il contenuto multimediale “Fino Alla Fine” che fa sentire davvero ogni visitatore come se fosse al centro del prato dell’Allianz Stadium e che, a detta dei visitatori non vedenti, rappresenta la conclusione emozionale ideale di questa esperienza.
«Questo progetto conferma la crescita continua di un Museo che non sta mai fermo – spiega il presidente Paolo Garimberti – E che dimostra come siamo da sempre attenti a facilitare chiunque abbia qualsiasi tipo di disabilità». Infatti, questa iniziativa prosegue il percorso all’insegna dell’accessibilità per lo Juventus Museum, da sempre all’avanguardia in questo senso grazie alla totale assenza di barriere architettoniche e, già dal mese di settembre 2020, all’innovativo percorso, realizzato con video fruibili da QR code presenti all’interno delle sale, dedicato anche ai visitatori non udenti. «Ringraziamo l’Unione Italiana Ciechi che ha collaborato con noi per indicarci le modalità migliori per realizzare il percorso, che rappresenta davvero un grande arricchimento per tutti, anche per le persone vedenti», conclude Garimberti.