Dieci anni fa - era il 23 aprile 2006 - il primo a passare sotto la bandiera a scacchi fu Michael Schumacher, nel consueto tripudio rosso: il primo, l’ultimo. Fu, infatti, l’ultima volta in cui la Formula 1 fece tappa a Imola, all’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, dove “e mutor” è una passione estremamente seria. Il Circus a Imola era rito ormai storicizzato e, da quando non lo è stato più, sono iniziati i guai. La bandiera a scacchi quel giorno sigillò i tempi in cui l’Italia - e pazienza se la denominazione ufficiale era Gp di San Marino - poteva vantare due tappe del Mondiale; a ripensarci oggi, dopo mesi in bilico fra euforia e disforia relativi alla non scontata salvezza del Gp di Monza per i prossimi sette anni a partire dal 2017, almeno questa vicina alla soluzione, sarebbe facile farsi prendere dalla nostalgia. Eppure, in una prospettiva di medio-lungo periodo, le possibilità che anche il circuito del Santerno torni in calendario non sono remote. «Sono ottimista, credo che nell’arco di un quinquennio ci siano il 50% di possibilità che Imola torni ad ospitare la Formula 1»: Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, la società che gestisce l’autodromo romagnolo, da diverso tempo sta tessendo la propria tela. Viaggi, incontri - era in Bahrain in occasione del Gp di inizio aprile e lì ha colloquiato nuovamente con Bernie Ecclestone, con il commissario Fia Charlie Whiting e con l’architetto Hermann Tilke - e tavoli aperti in cui Imola non è l’avversaria di Monza. Al contrario, può esserne alleata: «Noi abbiamo offerto la nostra disponibilità come spalla per un’alternanza nel caso ci fossero problemi per Monza, visto che giustamente l’Aci ha proseguito nel proprio obiettivo di salvaguardare la tradizione del Gp d’Italia all’autodromo che lo ospita ancora oggi; del resto per quanto ci riguarda il traguardo è riavere la Formula 1 e per questo ci siamo proposti con Ecclestone anche con un progetto diverso. Ma sia chiaro che per noi la porta rimane sempre aperta: mai e poi mai potremmo chiuderla in faccia all’Aci se per qualche motivo dovesse chiederci di condividere oneri e onori con Monza». Se si rendesse necessaria una rotazione, insomma, Imola sarebbe pronta. Perché il 2017 è prossimo, ma non è la reale prospettiva di Selvatico Estense. Il 2017 sarà ancora Monza, appena arriverà l’accordo, ma in Romagna si ragiona in termini temporali un po’ più ampi, pur restando pronti ad ogni evenienza, perché nelle ultime settimane Formula Imola ha riallacciato i rapporti con la Re- pubblica di San Marino e ad Ecclestone ha paventato anche la possibilità di riproporre in calendario il suo Gp storico: «Il nostro rientro in Formula 1 è un cantiere sul quale siamo al lavoro da anni e oggi c’è una finestra aperta che ci dà la possibilità di proporci. Non ragioniamo solo nell’ottica del prossimo anno, perché il meccanismo è complesso e va gestito assieme ad altri partner. Abbiamo ottenuto risposte positive dalle istituzioni del territorio, e la Regione stessa ha mostrato interesse per la manifestazione. Se fosse possibile, se potessimo averne la titolarità, saremmo orientati a proporci come Gp di San Marino, la nostra corsa classica, ma dipenderà anche dalla conformazione del calendario, e questa dipende da Ecclestone ». I gran premi oggi sono 21 ed è inevitabile che le opportunità aumenterebbero se il format rimanesse come è ora o eventualmente - improbabile, considerando le difficoltà logistiche, anche se il gigantismo è in fondo una caratteristica di chi governa il Circus - aumentasse, «ma è comunque facile prevedere che a favorire un nuovo ingresso dovrà essere la fuoriuscita di qualcuno ». Non necessariamente Monza, però, perché in tempi di crisi economica i guai sono dietro l’angolo, Ecclestone non è esattamente la controparte più malleabile con cui avere a che fare quando si tratta di denaro e che qualcuno salti non è affatto ipotesi peregrina. La strada prediletta di Selvatico aprirebbe uno scenario imprevisto, e proprio per questo ambizioso, perché la possibilità di avere di nuovo due Gp in Italia capovolgerebbe un mondo che negli ultimi anni si è espanso verso l’Asia dei nuovi plutocrati, dove l’emersione di nuove economie ha reso il gioco più arduo per gli attori europei, ricchi sì di tradizione, meno di risorse: «Altrove le potenzialità sono superiori. Ma le situazioni si evolvono, e un evento di questa portata ritengo sia ancora nel nostro dna». Con Monza oppure oltre a Monza. Non contro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA FORMULA 1. L’ultimo Gp sul circuito di Imola nel 2006 con la vittoria di Michael Schumacher sulla Ferrari.
(Isolapress) Uberto Selvatico
Il caso Dieci anni fa l’ultima gara, ma il presidente dell’autodromo, Selvatico Estense, è ottimista: «Presto l’Italia potrà riavere due Gran premi»