Inter Luisito Suarez: «Ma a noi interessa la Champions»Lodetti sostiene che Luisito Suarez sia stato il più grande fuoriclasse dei suoi tempi. «Non posso dire lo stesso di Giovanni - ride l’interista Suarez -. Lodetti non aveva dei colpi da fuoriclasse, ma era un campione di rendimento. Uno alla Gattuso, ma molto più tecnico». Suarez, ora veniamo a questo derby con la sua Inter capolista in silenzio stampa per sentirsi più serena... «Ognuno fa quello che vuole, ma se la motivazione è stata per avere maggiore serenità allora perché non fare silenzio tutto l’anno? Il bello di un derby è anche un po’ di sana polemica, di punzecchiature reciproche, su cui poi ci ricama la tifoseria. Mi sembra manchi il colore a questa vigilia e non va bene».Possiamo dire che Mourinho è già il vincitore virtuale di questa stagione?«Come personaggio si è presa tutta la luce possibile, i risultati sono buoni, ma pur sempre parziali. Aspettiamo di vedere la fine del campionato e soprattutto come va il match di Champions contro il Manchester».Sta dicendo che la stagione nerazzurra si decide più in Europa che in campionato?«Il campionato secondo me non è in discussione, anche in caso di sconfitta nel derby lo scudetto lo vincerà ancora l’Inter. C’è invece il tabù della Champions che deve essere sfatato altrimenti diventerà un fardello sempre più ingombrante».Non pare strano vedere Roberto Mancini ancora “disoccupato”?«Sì, ma al tempo stesso penso che non sia facile accollarsi un contratto economicamente pesante come il suo. E poi Mancini ormai non è disposto a scendere da un certo target, vuole andare in un club che non abbia minore appeal dell’Inter».Meglio l’Inter del primo Mourinho o quella di Mancini?«Le fortune e le sfortune di un allenatore le fanno i giocatori con la loro capacità di mettersi a disposizione della squadra».Cosa che non è riuscita a Quaresma: per lei è un campione incompreso o un bidone?«Né l’uno, né l’altro. Quaresma è un buon giocatore, ha pagato l’essere stato presentato in pompa magna come l’acquisto più costoso e tutti si aspettavano da lui delle cose straordinarie, invece, non so per quale motivo, non gli è riuscita neppure la più semplice delle giocate e San Siro l’ha coperto di fischi».Giusta la gestione di Balotelli?«Con il ragazzo ci vuole bastone e carota, al momento mi pare che Mourinho stia usando solo il bastone, vediamo se pagherà. Balotelli è un talento sicuro, però la comunicazione odierna tende sempre ad ingigantire i valori sia in positivo che in negativo, la verità invece è nel mezzo, basta saperla leggere».Cosa c’è che non va nel Milan?«E’ una squadra male assortita, che ha troppo dal centrocampo in su e poco o niente nel reparto difensivo. Mi sfugge il perché quest’estate non abbiano provveduto a colmare quei vuoti che si erano manifestati pesantemente la passata stagione…».Troppe lacune dunque nei rossoneri per poter competere con l’Inter?«Il derby, come dimostra la gara dell’andata è una partita a sé che si vince con la testa e la grinta. Loro sono una squadra da grandi appuntamenti e quindi non mi stupirei se anche senza Kakà tirassero fuori dal cilindro una prestazione maiuscola».Il Milan ha tre Palloni d’Oro in rosa, Ibrahimovic è pronto per vincerlo? «Certo, ma molto dipenderà dall’esito della sfida di Champions. La consacrazione di Ibra e quella dell’Inter ormai passano esclusivamente dall’Europa».
Due grandi protagonisti delle stracittadine degli anni Sessanta presentano la partita di domenica sera, che potrebbe imprimere una svolta decisiva alla stagione Intanto tiene ancora banco il futuro del tecnico rossonero.
Inter Luisito Suarez: «Ma a noi interessa la Champions»Lodetti sostiene che Luisito Suarez sia stato il più grande fuoriclasse dei suoi tempi. «Non posso dire lo stesso di Giovanni - ride l’interista Suarez -. Lodetti non aveva dei colpi da fuoriclasse, ma era un campione di rendimento. Uno alla Gattuso, ma molto più tecnico». Suarez, ora veniamo a questo derby con la sua Inter capolista in silenzio stampa per sentirsi più serena... «Ognuno fa quello che vuole, ma se la motivazione è stata per avere maggiore serenità allora perché non fare silenzio tutto l’anno? Il bello di un derby è anche un po’ di sana polemica, di punzecchiature reciproche, su cui poi ci ricama la tifoseria. Mi sembra manchi il colore a questa vigilia e non va bene».Possiamo dire che Mourinho è già il vincitore virtuale di questa stagione?«Come personaggio si è presa tutta la luce possibile, i risultati sono buoni, ma pur sempre parziali. Aspettiamo di vedere la fine del campionato e soprattutto come va il match di Champions contro il Manchester».Sta dicendo che la stagione nerazzurra si decide più in Europa che in campionato?«Il campionato secondo me non è in discussione, anche in caso di sconfitta nel derby lo scudetto lo vincerà ancora l’Inter. C’è invece il tabù della Champions che deve essere sfatato altrimenti diventerà un fardello sempre più ingombrante».Non pare strano vedere Roberto Mancini ancora “disoccupato”?«Sì, ma al tempo stesso penso che non sia facile accollarsi un contratto economicamente pesante come il suo. E poi Mancini ormai non è disposto a scendere da un certo target, vuole andare in un club che non abbia minore appeal dell’Inter».Meglio l’Inter del primo Mourinho o quella di Mancini?«Le fortune e le sfortune di un allenatore le fanno i giocatori con la loro capacità di mettersi a disposizione della squadra».Cosa che non è riuscita a Quaresma: per lei è un campione incompreso o un bidone?«Né l’uno, né l’altro. Quaresma è un buon giocatore, ha pagato l’essere stato presentato in pompa magna come l’acquisto più costoso e tutti si aspettavano da lui delle cose straordinarie, invece, non so per quale motivo, non gli è riuscita neppure la più semplice delle giocate e San Siro l’ha coperto di fischi».Giusta la gestione di Balotelli?«Con il ragazzo ci vuole bastone e carota, al momento mi pare che Mourinho stia usando solo il bastone, vediamo se pagherà. Balotelli è un talento sicuro, però la comunicazione odierna tende sempre ad ingigantire i valori sia in positivo che in negativo, la verità invece è nel mezzo, basta saperla leggere».Cosa c’è che non va nel Milan?«E’ una squadra male assortita, che ha troppo dal centrocampo in su e poco o niente nel reparto difensivo. Mi sfugge il perché quest’estate non abbiano provveduto a colmare quei vuoti che si erano manifestati pesantemente la passata stagione…».Troppe lacune dunque nei rossoneri per poter competere con l’Inter?«Il derby, come dimostra la gara dell’andata è una partita a sé che si vince con la testa e la grinta. Loro sono una squadra da grandi appuntamenti e quindi non mi stupirei se anche senza Kakà tirassero fuori dal cilindro una prestazione maiuscola».Il Milan ha tre Palloni d’Oro in rosa, Ibrahimovic è pronto per vincerlo? «Certo, ma molto dipenderà dall’esito della sfida di Champions. La consacrazione di Ibra e quella dell’Inter ormai passano esclusivamente dall’Europa».
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