«Mi presento. Sono Zlatan Ibrahimovic. Se sbagli ancora, imparerai ancora... questa mia filosofia». Ma se la stella della Nba LeBron James «non può parlare di politica, perché a parlare per lui deve essere il basket», parola di Zlatan il terribile, allora perché il filosofo Ibrahimovic viene a Sanremo per occuparsi di canzonette e rinuncia, anzi non marca il cartellino dei cinque giorni lavorativi a Milanello? A domanda, con il suo timbro da duro, alla Ivan Drago «Rocky ti spiezzo in due», Ibra spiega l’incidente diplomatico. «Razzismo e politica sono due cose diverse. Su lotta al razzismo noi atleti che arriviamo da ogni parte del mondo siamo tutti uniti, politica invece divide. Allora a LeBron dico, facciamo quello che sappiamo fare, basket lui, calcio io, per unire e non per dividere». Che il calcio unisce, è un messaggio che recapitiamo subito all’interista Romelu Lukaku. Il suo cranio contro cranio con Ibra, ha ispirato il più bel murale di Milano – stadio San Siro – e adesso gli Amarello (Ama e Fiorello) sul campo dell’Ariston sognano un momento di fairplay alla «love and peace» tra i due bomber litiganti. «Lukaku se viene è benvenuto», dice lo spavaldo Ibra, al quale però Berlusconi da presidente del Milan ha detto «non lo avrebbe mai mandato a Sanremo». «No, Presidente mi vuole bene e mi avrebbe mandato, così come mi ma ha mandato via... a Parigi (venduto al Psg). Se la ride Zlatan che giocherà al karaoke: cantaIo vagabondo dei Nomadi in duetto con Sinisa Mihajlovic. Batteranno l’indice di ascolti? «Amadeus mi ha chiamato per battere tutti i record e allora eccomi... Mi presento». Una presenza pesante, da 250mila euro, che però il cuore rossonero assicura: «Io sono nato povero ma oggi non ho bisogno e ringrazio Italia: questi soldi vanno in charity». Sguardi e tempi da grande schermo, Ibra studia da futuro Cantona. Vanesio, ammette che ha tutte le carte in regola per fare l’attore: «Quando giocavo a Los Angeles mi hanno cercato per un film, poi ho deciso di tornare al Milan». A Los Angeles conoscono la divina, una diva ancora piccola, la Matilda De Angelis che ha recitato con Hugh Grant e Nicole Kidman nella serie Usa Undoing e che vedremo presto nel Leonardo di Rai1. La 25enne attrice bolognese è cresciuta «senza tv» cantando «con una band che girava l’Europa in furgoncino» e a Sanremo prima di vestire i panni della coconduttrice fa gli auguri «a Lucio Dalla che è 'nato' qui con la canzone 4 marzo ’43 e la sua musica mi ricorda sempre Bologna». Amadeus ricorda che il suo cast è stato scelto «attingendo dal vivaio», tradotto in calcese per l’Ibra ex Barcellona, dalla «cantera».
«Mi presento. Sono Zlatan Ibrahimovic. Se sbagli ancora, imparerai ancora... questa mia filosofia». Ma se la stella della Nba LeBron James «non può parlare di politica, perché a parlare per lui...
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