Un cambio da… cambiare (quello di Vettel) e cinque posizioni in meno sulla griglia. Un motore da buttare? Quello di Hamilton che si spegne sul più bello e relega al 10 posto l’inglese. Una prima fila a portata di mano? Eh no, non chiedete a Raikkonen di sfruttare l’occasione di avere pista libera con Vettel relegato al settimo posto, perché un errore all’ultima curva lascia la strada libera a Bottas con la Williams. E visto come sono finiti gli ultimi duelli ravvicinati (due incidenti di fila fra i due) possibile che la prima curva con Rosberg saldamente in testa per la quarta gara di fila, rilasci qualche sorpresa. Le qualifiche in Russia son tutte qua, nulla di che da segnalare e il distacco fra la Ferrari migliore e la Mercedes resta sempre sui 7 decimi al giro. Al di là della gara, che ha sempre delle incognite, la speranza è che il pacchetto di modifiche che arriverà in Spagna fra due settimane sia sufficiente per ridurre il distacco dalle Mercedes, altrimenti è finita. Perché con l’approvazione delle nuove regole per il 2017, macchine più larghe, gomme diverse, motori modificati, il rischio è che non riuscendo a star dietro alle frecce d’argento, la Ferrari molli il colpo e pensi al prossimo anno. Con 15 gare ancora da svolgere, sarebbe la fine per il mondiale, per cui si spera che maggio sia il mese della riscossa invece che dell’affossamento dell’ennesima caccia al mondiale. E con in più un nuovo capitolo di spesa da affrontare: il contratto di Raikkonen è in scadenza per cui si dovrà scegliere un eventuale sostituto e c’è tempo entro giugno per sondare il terreno. Non è un avvio facile, quindi, specie per Marchionne, il presidente Ferrari che ha come unica soddisfazione lo stipendio di 54,5 milioni di euro assegnatogli dal Cda del FCA Group a fronte dei positivi risultati di bilancio (ultimo trimestre un più 528 milioni di utile netto). In attesa che la pista dia delle soddisfazioni maggiori, almeno la cassa risponde positivamente.