Non è Houston ma Stoccarda, non è Apollo 13 ma la Mercedes di F.1 ed hanno anche essi un problema: la gestione dei piloti Hamilton e Rosberg, usciti di pista alla terza curva con una collisione che farà discutere. Ma visto il risultato della gara, con la vittoria del 18enne Verstappen, pilota più giovane a vincere un GP al volante della Red Bull, i problemi Mercedes rispetto a quelli della Ferrari son poca cosa. Infatti il secondo e terzo posto di Raikkonen e Vettel sono il frutto delle circostanze, tanto che lo stesso presidente Marchionne lo ha detto senza mezzi termini: “Se non ci fosse stato l’incidente fra i due della Mercedes la nostra corsa avrebbe avuto un esito diverso, accetto il podio ma non è quello che vogliamo”.
Infatti alla Ferrari di problemi da risolvere ne hanno tre: la macchina, che non è competitiva e nella scelta delle regolazioni in Spagna è stato sbagliato qualcosa, tanto che pure la Red Bull è davanti. I piloti, perché vedere un Vettel dietro a Raikkonen e un Raikkonen che non riesce a passare una Red Bull che non era poi così veloce, fa capire che qualcosa non va. Il comportamento di Vettel, che si lamenta via radio se qualcuno tenta un sorpasso duro, il nervosismo in qualifica, gli errori fatti fin qui. Brutto campanello d’allarme da parte di quello che doveva essere il punto fermo della squadra e invece è quarto dietro a Raikkonen in classifica generale. E poi il futuro, perché a Maranello hanno cominciato a lavorare sulla vettura 2017 e se questa non va come dovrebbe, entro due gare si ferma lo sviluppo e quindi addio a un mondiale che dopo 5 gare pare già finito. E questo rende nervosi, agitati e contribuisce a far commettere altri errori. Ergo, primo ritrovare la calma, poi lavorare sereni cercando soluzioni varie uscendo anche dalla tradizione.
E’ un problema di mentalità industriale a far la differenza, prima con la Mercedes e ora con la Red Bull. Basti dire che il progettista Adrian Newey non era in Spagna ma a Montecarlo a divertirsi col GP delle F.1 storiche… E venendo a Verstappen, vero eroe moderno di questa gara, le parole del padre Jos, ex pilota F.1, fanno capire che non era tutto scontato: “Avevo il cuore a mille, pensavo sbagliasse qualcosa, non riuscisse a tenere il passo invece ha resistito a un mastino come Raikkonen, sembra che abbia fatto questo per tutta la vita e invece è alla sua seconda stagione. Sono davvero incredulo ma felice per come è andata, contro tutte le critiche, i dubbi, le delusioni. Vederlo oggi lassù mi riempie di gioia”. Max ha segnato un fatto storico, sul podio in Spagna ha scritto una pagina nuova, primo olandese e vincitore più giovane di sempre…”Davvero? Non capisco ancora cosa abbiamo fatto. E’ una gara, che sia un momento storico lo state dicendo voi, magari è così davvero ma non me ne rendo conto. So solo che avevo il cuore a mille, nemmeno quando correvo mi sentivo in queste condizioni e non sapevo che fare, come calmarmi. Max è stato perfetto, ha meritato di vincere ma il primo ad essere stupito per come si è comportato sono io”.
Complimenti arrivano anche da Niki Lauda: “Incredibile, Max ha corso come un esperto, come se facesse queste cose da sempre credo che per i prossimi 100 anni non ne vedremo altri come lui, ha fatto bene la Red Bull a metterlo in prima squadra”. Complimenti anche da Alain Prost: “Aspettavo di vedere come reagiva alla pressione di Raikkonen, non ha sbagliato nulla, ha resistito e controllato la gara, ha mantenuto il passo giusto e quando doveva risparmiare lo ha fatto ma ha sempre tenuto a bada chi inseguiva, anche in corsa con le strategie le ha sapute interpretare, davvero perfetto, fa piacere vedere un ragazzo così emergere in un ambiente così competitivo”. Dalla Ferrari arrivano i complimenti di Arrivabene: “ha corso perfettamente, ha resistito alla pressione di Raikkonen che vi garantisco non ha mollato di un centesimo, il ragazzo va forte ma visto che Red Bull lo ha messo in prima squadra e ha pure vinto suppongo che abbia un contratto a lungo termine che ci impedisce di inserirlo nella rosa dei piloti in rosso per il futuro…”