martedì 10 giugno 2014
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«Maturano in rete nuove forme di criminalità, dal furto di identità fino alla più organizzata criminalità cibernetica. È un'emorragia stimata in 500 miliardi di dollari l'anno tra identità violate, segreti aziendali razziati, portali messi fuori uso e moneta virtuale sottratta». Lo ha detto il Garante per la privacy, Antonello Soro.Nel 2013 sono state contestate dal Garante della Privacy 850 violazioni amministrative e riscosse sanzioni per 4 milioni di euro. L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, ha presentato oggi la relazione sul diciassettesimo anno di attività e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy. Le violazioni amministrative contestate sono state 850, in aumento rispetto all'anno precedente (578): una parte consistente ha riguardato il trattamento illecito dei dati, legato principalmente al telemarketing e all'uso dei dati personali senza consenso; all'omessa o inadeguata informativa agli utenti; alla conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico; alla mancata adozione di misure di sicurezza; all'omessa o mancata notificazione al Garante; all'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a oltre 4 milioni di euro. Le violazioni segnalate all'autorità giudiziaria sono state 71, in particolare per mancata adozione di misure minime di sicurezza a protezione dei dati. L'attività di relazione con il pubblico è aumentata rispetto all'anno precedente: si è dato riscontro a oltre 31.000 quesiti, che hanno riguardato, in particolare, le problematiche legate alle telefonate indesiderate, a Internet, alla pubblicazione di documenti da parte della Pa, alla videosorveglianza, al rapporto di lavoro. (ASCA) - Roma, 10 giu 2014 - Nel 2013 sono stati adottati oltre 606 provvedimenti collegiali. L'Autorità ha fornito riscontro a 4.185 tra quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento alle seguenti aree tematiche: telefonia, centrali rischi, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo. Sono stati decisi 222 ricorsi, inerenti soprattutto a banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici. I pareri resi dal Collegio al Governo e Parlamento sono stati 22 ed hanno riguardato, in particolare, l'informatizzazione delle banche dati della Pa, l'attività di polizia e sicurezza nazionale, la formazione. Sono state effettuate 411 ispezioni (+4% rispetto al 2012), che hanno riguardato diversi settori: call center e telefonate promozionali indesiderate; banche dati del fisco; credito al consumo e "centrali rischi"; sistema informativo dell'Inps; nuovi strumenti di pagamento elettronico gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment); violazioni delle banche dati dei gestori tlc (data breaches).Tra i principali campi di intervento del Garante privacy nel 2013 vanno annoverati: la sorveglianza globale e il Datagate; Internet e il ruolo dei grandi provider; la trasparenza della Pa on line e le garanzie da assicurare ai cittadini; i social network e i problemi posti dal cyberbullismo; il fisco e la tutela delle riservatezza dei contribuenti; i sistemi di pagamento mediante smartphone e tablet (mobile payment); l'uso dei dati biometrici, anche sul posto di lavoro; la tutela dei minori sui media e sul web; la protezione dei dati usati a fini di giustizia; le telefonate promozionali indesiderate; i diritti dei consumatori; le semplificazioni per le imprese; le banche dati pubbliche e private; il mondo della scuola; i partiti e i movimenti politici; la conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico.Particolare importanza ha assunto il lavoro svolto dall'Autorità riguardo al mondo della Rete. Il Garante ha sanzionato per un milione di euro Google per il servizio Street View e ha intrapreso un'azione, in coordinamento con le altre Autorità europee, sempre nei confronti di Mountain View per le nuove regole privacy adottate. È intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti dei servizi di messaggistica, anche vocale. E ha dettato regole per proteggere la privacy su smartphone e tablet. Di recente ha definito un modello di consenso per l'uso dei cookie da parte degli utenti. È stato inoltre ulteriormente rafforzato il diritto delle persone interessate a vedere aggiornati gli archivi giornalistici on line. Per garantire un corretto rapporto tra trasparenza della Pa e riservatezza delle persone sono stati presi provvedimenti di divieto nei confronti di decine di Comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari dei cittadini e, di recente, sono state adottate le Linee guida sulla trasparenza on line. L'Autorità ha fissato le regole sull'obbligo per le società di Tlc di comunicare agli utenti e al Garante le violazione subite dai data base in caso di attacchi informatici, eventi avversi o calamità (i c.d. "data breach"). Rilevante anche l'impegno nel dettare regole per la tutela dei cittadini nei confronti dei call center delocalizzati nei Paesi extra Ue; per la tutela degli abbonati telefonici contro il telemarketing aggressivo (con prescrizioni e sanzioni adottate nei confronti di società che operano nel settore) e contro le cosiddette "telefonate mute"; per una corretta gestione dei dati presenti nelle centrali rischi; per la tutela della privacy nel condominio. Sono state adottate le Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam. Significativi anche gli interventi svolti per regolare l'uso della firma biometrica nelle banche e l'uso delle impronte digitali sul posto di lavoro. Da ricordare, infine, il rinnovo delle autorizzazioni generali sull'uso dei dati sensibili e giudiziari da parte di diverse categorie, dell'autorizzazione generale sull'uso dei genetici e di quella sulla ricerca medico scientifica.
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