Se
Lewis Hamilton fa 50, quante sono le pole ottenute in carriera, la
Mercedes fa paura visto che con
Rosberg monopolizza la prima fila. E le speranze
Ferrari, dopo un inverno di lavoro, continuano a restare tali, nel senso che
Vettel e
Raikkonen, in seconda fila, sono staccatissimi di quasi 9 decimi.
È cambiato il formato delle qualifiche, il regolamento delle
gomme e le macchine ma alla fine non è cambiato nulla: è sempre formula noia con un po’ di caos in più visto che le nuove qualifiche, ad eliminazione ogni 90 secondi, hanno portato più confusione e delusione, al punto che
Vettel, in conferenza stampa ufficiale, ha detto chiaramente: “Sono uno schifo”, usando un altro termine poco educato.
Chi vince ha sempre ragione, e la
Mercedes, magnanima, è pronta a dare un supporto ai rivali, ovvero è disposta a far erogare 20 cavalli in più ai motori dei rivali pur di migliorare la competitività.
Uno schiaffo alle regole e agli avversari, avere una Mercedes con l’handicap e vederla sempre davanti sarebbe umiliante, ma è il sintomo della confusione che aleggia in F.1 in questo momento.
Gli unici dati certi sono i guadagni dei piloti e delle squadre, ovvero del flusso di denaro che anche in questa stagione scorrerà nei circuiti mondiali. L’anno scorso l’incasso complessivo è stato di 1,6 miliardi di euro, per quest’anno la cifra dovrebbe essere simile.
Ma se il montepremi sarà di aiuto alle squadre (che per inciso hanno debiti da saldare, vedi
Sauber,
Force India,
Manor tanto per citarne alcune) alla fine è lo spettacolo in pista che conta. Se la Mercedes si appresta a disputare una stagione come le due che l’hanno preceduta, per la F.1 è la fine. Il
calo di interesse potrebbe portare a conseguenze disastrose sul fronte delle
Tv che non pagherebbero più i
diritti a caro prezzo.
In Inghilterra si è già avuto un primo assaggio con
la BBC che ha mollato tutto nelle mani di Channel 4, canale privato che ha preso i diritti per 9 gare in diretta e il resto in differita ma a prezzi scontati. E abbassare il prezzo non è quello che vuole Ecclestone (vedi tribolata trattativa con Monza per il rinnovo del contratto) ma se quello che si vede in pista, con cambiamenti a profusione, confusione e delusione, è quanto offerto in Australia, allora prepariamoci al peggio.