mercoledì 9 novembre 2011
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Un programma che la Rai, Raiuno in particolare, aspetta come un evento anche per rilanciare la propria immagine, con i consiglieri di amministrazione in formazione rigorosamente bipartisan schierati in prima fila alla conferenza stampa di ieri mattina. Ma, anche, uno showman che torna dopo tanto tempo  nella prima serata dell’ammiraglia di viale Mazzini, con l’ansia da prestazione, la paura di deludere le aspettative (e i 12milioni di euro investiti sull’operazione) e la speranza che le quattro puntate previste si allunghino a cinque o, persino, a sei se gli ascolti lo consentiranno. Ecco, ilpiùgrandespettacolodopoilweekend (tutto minuscolo e tutto attaccato) è servito, su un piatto d’argento. Per Raiuno, che nonostante le rassicurazioni del direttore Mauro Mazza, non se l’è passata benissimo negli ultimi mesi e ha bisogno, come si dice in gergo, di essere «illuminata»; ma anche per Fiorello che, pur preoccupato per il ritorno, si gode il momento (e i flash dei fotografi).Sarà per l’entusiasmo, sarà per la scoperta dei social network, Twitter in particolare, Fiorello sembra più che carico. E la conferenza si trasforma rapidamente in uno show, con le battute a farla da padrone. Quelle politiche, soprattutto: «Dopo la prima puntata di Viva Radio 2… , nel 2008, cadde il governo Prodi. Se oggi (ieri - ndr) cade anche quello di Berlusconi, non vorrei si pensasse che sono io a portare sfortuna ai governi» scherza. E giù bordate ai membri del CdA Rai e al direttore Mazza: «Ora che cade lui, cadete anche voi, lo sapete no? Avete già la valigia pronta fuori dalla porta?».Poi, qualche anticipazione sullo spettacolo. Che, almeno sulla carta, non sembrerebbe troppo diverso da quelli precedenti in televisione e, soprattutto, a teatro. Dunque: tanti ospiti con cui duettare (da Roberto Benigni a  Giorgia, che canterà anche la sigla finale del programma, un classico diverso per ciascuna puntata, da Jovanotti ad Elisa, da Negramaro, Coldplay e Michael Bublè al ballerino Roberto Bolle e al tennista Novak Djokovich), musica, balletti e, naturalmente, monologhi. Che però, rassicura Fiorello, pur attingendo sempre all’attualità, «saranno molto più brevi rispetto al passato, forse perché mi sono abituato alla brevità di Twitter, massimo 140 caratteri per volta per esprimersi».Tutto questo, il lunedì, un giorno decisamente insolito per l’intrattenimento e dedicato generalmente alla fiction: «C’è la crisi e il lunedì la gente non esce. Noi vogliamo tenerle compagnia per quattro settimane» spiega Fiorello che preferisce giocare d’anticipo e si chiede da solo: «Chi me l’ha fatto fare a tornare in televisione? Molti diranno i soldi, senza pensare che i soldi sono l’ultimo pensiero per chi fa questo mestiere. Anche se io penso che arrivare a guadagnare tanto dopo che si è partiti da zero sia un merito. Peccato che nessuno si ricordi mai di quando guadagnavo centomila lire al mese». E comunque, anche in tempi di crisi, «lo spettacolo, fatto in un certo modo, ha i suoi costi», a dispetto delle polemiche che può generare (e che, nel suo caso, ha generato nei mesi scorsi). Qualora questi dovessero sembrare eccessivi, hanno comunque per Fiorello una ragione d’essere: «Mettono in moto l’economia, perché lo spettacolo dà lavoro a tante persone».
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