A prima vista sembra la stessa dell’anno scorso, ma a guardarla meglio nel dettaglio ci sono tante piccole modifiche rispetto alla F10 da farne una vettura diversa, sia come sostanza sia come contenuti. Il pezzo forte, però, nel giorno del suo battesimo ufficiale a Maranello resta il nome, con la presenza evidente del tricolore sull’ala e sulla vettura. Insomma è una Ferrari eretta a simbolo dell’unità nazionale. Con quella sigla, F150, dedicata ai 150 anni dell’unificazione e con il presidente Montezemolo che ricorda il messaggio incluso in questo nome: «Un messaggio che viene dal mondo dello sport, che ricorda i successi dei nostri atleti, un messaggio positivo di unità in un momento in cui sembra che tutti siano contro tutti». L’auspicio, ovviamente, è che la nuova Ferrari possa vincere, e tanto: «In passato - ha ammesso Montezemolo - il giorno del debutto si diceva che la macchina era bellissima: ora preferisco che si dica che è brutta ma che vincerà molte gare». «L’impressione - dice invece il responsabile della GES, Stefano Domenicali - è che non sia cambiata molto, ma prima della gara di apertura molte cose cambieranno rispetto alla vettura che vedete ora. Dovrà avere dalla sua l’affidabilità ed essere veloce, condizioni basi per portare a casa punti nelle prime corse».Nuova anche parte della struttura ai box, con l’arrivo sul muretto di Pat Fry, ex McLaren, che coordinerà la pista e l’inserimento a Maranello di Neil Martin, ex Red Bull, che seguirà da casa l’andamento delle corse e darà i consigli giusti senza avere la pressione della pista che, come dimostrato l’anno scorso in alcune occasioni, può portare ad errori cla- morosi e purtroppo fatali. Soddisfatti anche il presidente della Fiat, il giovane Jaky Elkann, e l’amministratore delegato Sergio Marchionne, che ha rilanciato la speranza di una Alfa Romeo impegnata nelle competizioni in sinergia con Ferrari e le altre attività del gruppo.Il senso del lavoro di squadra, è sempre caro al presidente Montezemolo: «Quando nel ’92 arrivai a Maranello era diversa la fabbrica, c’era crisi e cassa integrazione, oggi abbiamo segnato un record di vetture vendute nel mondo, nonostante la crisi generale, uno stabilimento moderno e all’avanguardia. E’ cambiata la Ferrari, è cambiata l’Italia».Curiosi anche i pilori: «All’inizio avremo la sensazione di minore aderenza - ha detto Alonso parlando della nuova vettura - ma lavorando troveremo il modo di andare più forte. L’anno scorso la macchina era molto bassa e non vedevo bene la strada, quest’anno il telaio è più alto e spostato, ma la prima impressione è la stessa, per cui l’unico modo per capire come sfruttare al meglio la F150 sarà quello di provarla in pista». I primi test ufficiali ci saranno dal 1 febbraio a Valencia, insieme alle vetture della concorrenza che verranno presentate proprio in Spagna: «Ci sono regole nuove e bisognerà fare chiarezza - spiega Montezemolo ma avere regole chiare e uguali per tutti è basilare per il corretto svolgimento del campionato». E questo per evitare zone d’ombra: pare che la McLaren abbia un progetto al limite delle norme: «Mi auguro che siano dentro le norme e non ol- tre…», ha concluso Montezemolo.A questo punto la parola passa alla pista. Nei primi giorni di collaudi sarà possibile capire se il progetto della F150 è nato bene e se la Rossa ha le carte in regola per puntare a quel mondiale che è sfuggito l’anno scorso per un soffio. Ultimo dubbio, Felipe Massa. Dovrà riscattare una stagione difficile, lo sa Montezemolo ma lo sa anche il pilota: «Ci sono stati dei problemi - dice il brasiliano - ma quest’anno, con le gomme Pirelli, è cambiato il modo di guidare. Per cui conto di riscattarmi. L’importante sarà partire subito col piede giusto per essere competitivi, poi si vedrà». Alonso e Massa tolgono i veli alla nuova Ferrari F150 pronta a disputare il Mondiale di Formula 1 che inizierà il 13 marzo in Bahrein