giovedì 8 dicembre 2016
E scomparso a 88 anni, è considerato il più grande velista di tutti i tempi. Fu il prima a vincere 4 ori consecutivi tra Londra '48 e Roma '60
È morto il danese Elvstrom. Primo eroe olimpico della vela
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“A stare a casa con cinque donne c’è da impazzire”. Così era solito rispondere Paul Bert Elvstroem a chi gli chiedeva se non fosse ancora stanco di regatare in giro per il mondo. Il danese – nato a Hellerup, l’odierna Gentofte, nel 1928 – alla moglie Anne e alle quattro bambine era però legatissimo, tanto da portare l’ultimogenita Inge Trine in coppia con lui nella classe Tornado ai Giochi olimpici. Accadde per la prima volta a Los Angeles 1984, quando il cinquantaseienne scandinavo tornò a veleggiare a 56 anni nell’acqua a cinque cerchi.

Padre e figlia, unica coppia del genere ad avere finora partecipato alle Olimpiadi, conclusero la gara al quarto posto, a sette decimi di punto dal bronzo. Ci riprovarono a Seul nel 1988 ma si classificarono solo quindicesimi in quella che fu l’ottava e ultima Olimpiade per l’eroe della vela. Tutto era cominciato 40 anni prima, nel 1948 a Londra, quando l’allora ventenne, carpentiere di professione a Copenaghen, conquistò l’oro nella classe Firefly, due anni più tardi diventata Finn. E proprio a bordo di questa barca Elvstroem fu d’oro anche a Helsinki 1952, Melbourne 1956 e Roma 1960, quando le regate si disputarono nel Golfo di Napoli. Quattro ori di fila nella stesso sport come dopo di lui soltanto gli americani Al Oerter, Carl Lewis e Michael Phelps.


Non ci fosse stato il cambio di barca Elvstroem sarebbe stato anche il primo a vincere per quattro volte di fila nella stessa specialità, mentre se non fosse arrivato il britannico Ben Aslie sarebbe stato ancora l’unico velista a potersi fregiare del poker olimpico consecutivo. Eletto sportivo danese del secolo nel 1996 Elvstroem, mancato ieri all’età di 88 anni, ha passato più tempo in mare che sulla terrà ferma: “A scuola ero il peggiore, così cercavo di esprimermi in un altro modo, passavo ore seduto su una barca a remi a guardare il mare. Il mio animo era quello del lottatore: per questo decisi che avrei fatto di tutto per diventare un velista vincente”. Detto, fatto, fino a entrare nella leggenda della vela. Ti sia lieve la terra, Paul.

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