Zurigo-Milan 1-1La fantasia lascia il posto alla sofferenza, lo spettacolo agli stenti, l’entusiasmo alla paura. Per oltre un’ora, Zurigo si colloca nella geografia milanista a pochissima distanza da Verona, o da Istanbul, posti in cui la memoria rossonera incontra punti neri. Ma stavolta il Milan rimane a galla: i primi, fondamentali soccorritori portano le maglie bianche come quelle di questi irriverenti svizzeri, ma sono molto più forti e famosi: si chiamano Real Madrid. E mentre i gol dei merengues a Marsiglia tengono vivo il Milan, arriva anche il golletto su rigore di Ronaldinho che legittima, in qualche modo, la qualificazione agli ottavi di finale e salva la lunga serie positiva costruita con prestazioni assai migliori. Incredibile, però, questo Zurigo. Alquanto scalcinato nel patrio campionato, sembra confermare di avere un’unica missione stagionale, quella di affogare il Milan. Che per salvarsi, nel primo tempo, fa ben poco. I rossoneri cominciano la gara con sussiego, non ci vuole molto per capire che l’approccio è ben lontano da quello di sabato scorso con la Sampdoria. Superati i primi minuti (durante i quali un destro al volo di Pato è parato da Leoni, 7’), gli svizzeri aumentano progressivamente i ritmi. Non si può dire che il Milan cammini: ma è certo che lo Zurigo viaggi a velocità doppia mettendo sotto Ambrosini -sfiancato da una notte con problemi intestinali - e Pirlo, spesso soli o quasi in mezzo a quattro centrocampisti avversari. Seedorf deve preoccuparsi di difendere molto più del solito ed è ferocemente pressato non appena cerca di costruire gioco. Ne consegue che Pato e Borriello non vedono palle e che anche Ronaldinho, pur impegnandosi, non ha spazi. Il Milan, inoltre, ha la disdetta di perdere Thiago Silva, messo fuori gioco da una caviglia traballante. Ma la disdetta maggiore per i rossoneri è quella di una improvvisa ricaduta di Dida, che sbaglia tutto (posizionamento della barriera e suo personale) su una punizione di Gaijc. Palla sul palo teoricamente coperto dal portiere brasiliano, Zurigo in vantaggio, fantasmi di eliminazione che popolano ufficialmente la metà campo rossonera (29’). La reazione rossonera si spegne in un tentativo di Borriello. Ronaldinho è fermato dal portiere Leoni, poco prima Ambrosini sbaglia un gol facile su corner (48’) denunciando definitivamente le sue imperfette condizioni fisiche. Entra Flamini, ma non entra il Milan, che continua a sbattere sul muro dello Zurigo, che insiste nell’usare il fioretto al posto del randello. Ma alla fine, è proprio un ricamo di Seedorf a rompere l’incantesimo svizzero: assist a Borriello solo davanti a Leoni, Rochat lo stende e finisce la sua partita. Il pallone più importante dei primi sei mesi milanisti di Leonardo è sul destro di Ronaldinho, che su rigore è la migliore polizza di assicurazione possibile (65’). Mentre il Milan, in 11 contro 10, riesce nella poco memorabile impresa di non battere lo Zurigo, ci pensa Cristiano Ronaldo, che fa doppietta in Francia, a portare il Diavolo oltre l’ostacolo. I 100 milioni, per il portoghese, li ha tirati fuori Florentino Perez: ma la prima cedola la stacca il Milan.
Juve-Bayern 1-4: Incredibile crollo dei bianconeri: in vantaggio con Trezeguet subiscono quattro gol dai tedeschi. Zurigo-Milan 1-1: Paura, Ronaldinho e un rigore. Agli ottavi con troppa fatica.
Zurigo-Milan 1-1La fantasia lascia il posto alla sofferenza, lo spettacolo agli stenti, l’entusiasmo alla paura. Per oltre un’ora, Zurigo si colloca nella geografia milanista a pochissima distanza da Verona, o da Istanbul, posti in cui la memoria rossonera incontra punti neri. Ma stavolta il Milan rimane a galla: i primi, fondamentali soccorritori portano le maglie bianche come quelle di questi irriverenti svizzeri, ma sono molto più forti e famosi: si chiamano Real Madrid. E mentre i gol dei merengues a Marsiglia tengono vivo il Milan, arriva anche il golletto su rigore di Ronaldinho che legittima, in qualche modo, la qualificazione agli ottavi di finale e salva la lunga serie positiva costruita con prestazioni assai migliori. Incredibile, però, questo Zurigo. Alquanto scalcinato nel patrio campionato, sembra confermare di avere un’unica missione stagionale, quella di affogare il Milan. Che per salvarsi, nel primo tempo, fa ben poco. I rossoneri cominciano la gara con sussiego, non ci vuole molto per capire che l’approccio è ben lontano da quello di sabato scorso con la Sampdoria. Superati i primi minuti (durante i quali un destro al volo di Pato è parato da Leoni, 7’), gli svizzeri aumentano progressivamente i ritmi. Non si può dire che il Milan cammini: ma è certo che lo Zurigo viaggi a velocità doppia mettendo sotto Ambrosini -sfiancato da una notte con problemi intestinali - e Pirlo, spesso soli o quasi in mezzo a quattro centrocampisti avversari. Seedorf deve preoccuparsi di difendere molto più del solito ed è ferocemente pressato non appena cerca di costruire gioco. Ne consegue che Pato e Borriello non vedono palle e che anche Ronaldinho, pur impegnandosi, non ha spazi. Il Milan, inoltre, ha la disdetta di perdere Thiago Silva, messo fuori gioco da una caviglia traballante. Ma la disdetta maggiore per i rossoneri è quella di una improvvisa ricaduta di Dida, che sbaglia tutto (posizionamento della barriera e suo personale) su una punizione di Gaijc. Palla sul palo teoricamente coperto dal portiere brasiliano, Zurigo in vantaggio, fantasmi di eliminazione che popolano ufficialmente la metà campo rossonera (29’). La reazione rossonera si spegne in un tentativo di Borriello. Ronaldinho è fermato dal portiere Leoni, poco prima Ambrosini sbaglia un gol facile su corner (48’) denunciando definitivamente le sue imperfette condizioni fisiche. Entra Flamini, ma non entra il Milan, che continua a sbattere sul muro dello Zurigo, che insiste nell’usare il fioretto al posto del randello. Ma alla fine, è proprio un ricamo di Seedorf a rompere l’incantesimo svizzero: assist a Borriello solo davanti a Leoni, Rochat lo stende e finisce la sua partita. Il pallone più importante dei primi sei mesi milanisti di Leonardo è sul destro di Ronaldinho, che su rigore è la migliore polizza di assicurazione possibile (65’). Mentre il Milan, in 11 contro 10, riesce nella poco memorabile impresa di non battere lo Zurigo, ci pensa Cristiano Ronaldo, che fa doppietta in Francia, a portare il Diavolo oltre l’ostacolo. I 100 milioni, per il portoghese, li ha tirati fuori Florentino Perez: ma la prima cedola la stacca il Milan.
© Riproduzione riservata