Per scoprire l’origine della parola “
derby” bisogna risalire la corrente del tempo fino al 1779 quando il XII
conte di Derby, Edward Smith Stanley, si sposò e celebrò l’evento con una festa e una corsa di cavalli. In seguito la gara, sulla distanza di un miglio, si chiamò Derby proprio in onore del conte inglese. Poi fu il
calcio a impadronirsi del termine per nominare le sfide tra squadre della stessa città o dalla grande rivalità. La strada che devono percorrere
Napoli e Roma è molto più lunga ma l’esito del “
derby del Sole” può regalare o togliere il fiato: in palio, nella sfida di sabato pomeriggio al San Paolo per l’anticipo della 8a giornata, c’è il ruolo di sfidante della Juventus. Sembra poco ma non lo è visto che mercoledì sera, alla partita della pace voluta da
papa Francesco, l’abbraccio tra
Maradona e
Totti conteneva ben tre dei soli cinque scudetti vinti dalle due squadre: l’ultimo è a firma romanista e correva l’anno 2001. Il Napoli, fino alla prima sconfitta del 2 ottobre contro l’Atalanta, sembrava una macchina perfetta. Il ko e soprattutto il grave infortunio capitato ad Arkadiusz Milik in maglia Polonia (rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro con prognosi di almeno 4 mesi) quali scorie avranno lasciato? Sarri, che si è presentato in conferenza stampa con il presidente De Laurentiis a simbolo di una ritrovata armonia, è preciso: “E' una gara importante perché veniamo da una brutta prova. La Roma ha un potenziale offensivo di grande livello. In questo tipo di partite dobbiamo crescere perché quando non prende i binari a noi più congeniali dobbiamo gestirla meglio. La squadra è giovane e forse deve passare da questi errori". Per ora il Napoli punterà, fino alla riapertura del mercato invernale, sul centravanti di scorta Manolo Gabbiadini. Per lui, dopo aver vissuto, ieri, all’ombra di Higuain e, oggi, di Milik, l’occasione di un posto al sole. Anche se Sarri, sul tema, è enigmatico: “Abbiamo più soluzioni. Può fare meglio Mertens con squadre chiuse mentre contro chi alza la linea difensiva può far bene Callejon". I numeri raccontano che i suoi azzurri hanno perso una sola partita in casa (con l’Inter in Coppa Italia) riportando 19 vittorie e 3 pareggi, uno dei quali proprio contro la Roma. La striscia, aperta, dei successi consecutivi è arrivata a nove. La Roma è reduce dalla vittoria contro l’Inter alla quale ha contribuito Florenzi nel nuovo ruolo di trequartista al posto di Nainggolan. Spalletti punta sull’inamovibile Edin Dzeko, per gli spazi del quale è stato sacrificato El Shaarawy. E prima del derby si è lasciato andare agli elogi: “Sarri è bravissimo e ingegnoso. Gli vanno fatti solo i complimenti. La sua squadra gioca il migliore calcio in Italia. Il Napoli ha fatto vedere il suo massimo, noi non sempre. Dobbiamo dimostrare che non siamo un gradino sotto rispetto al loro ma siamo sulla stessa piattaforma.” Napoli e Roma coincide con un festival del gol: in
86 anni di sfide ci sono stati solo 20 0-0, di cui due negli ultimi 18 anni.
Amadei, Da Costa, Vinicio, Sivori, Pruzzo, Maradona, Cavani, Totti… sono i nomi dei
centravanti che hanno bandito la parola “noia” dal confronto. Resta però la parola “rischio”. Nonostante l’assenza dei tifosi ospiti disposta dal Casms, l’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive, saranno impegnati 800 agenti delle forze dell’ordine. In tribuna ci sarà Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, per la morte del quale lo scorso maggio è stato condannato in primo grado a 26 anni di reclusione l’ultrà romanista Daniele De Santis. “Mi rivolgo ai tifosi - ha detto la donna lanciando un messaggio di speranza - perché sia una giornata di sport. Vorrei che un giorno Napoli e Roma si affrontassero nuovamente senza restrizioni in tribuna. Grazie al contributo del presidente De Laurentiis stiamo allestendo la sede dell’Associazione Ciro Vive. Appena sarà pronta assegneremo, insieme al Coni, la borsa di studio Ciro Esposito”.