L’Italia olimpica raddrizza la mira e ritrova la marcia giusta diventando, con 7 podi, addirittura la seconda forza del medagliere almeno per quasi una notte (seconda davanti alla Cina e dietro all'Australia).
Ai Giochi di Rio a un sabato assai poco italiano, perse quattro possibili medaglie (carabina, tiro con l’arco e la rovinosa caduta di Vincenzo Nibali nella prova del ciclismo su strada quando era a una manciata di chilometri dal podio a cinque cerchi) e rimediato un argento con la spadaccina Rossella Fiamingo e un bronzo importante nel nuoto (400 stile libero) con Gabriele Detti, è seguita una domenica “bestiale”.
Cinque medaglie in un solo boccone, come nella seconda giornata di Londra 2012, delle quali due d’oro, la 200 esima e la 201esima nella storia italiana: nel judo (categoria 66 kg) con l’esuberante Fabio Basile, 21enne torinese che gareggia per l’Esercito e nel fioretto individuale con uno dei tre "fratelli d’Italia" – con i Roman e i Presciutti - il più piccolo dei Garozzo, Daniele (suo fratello maggiore Enrico se la gioca nella spada a squadre). Il judo sugli scudi, perché oltre al titolo olimpico di Basile arriva anche l’argento di Odette Giuffrida (categoria 52 kg) che si è arresa a Majlinda Kelmendi primo oro per il Kosovo che partecipa per la prima volta ai Giochi.
Tania Cagnotto e Francesca Dallapè sfatano finalmente il tabù olimpico e conquistano l’argento nei tuffi sincro dal trampolino dei tre metri. Lo stesso da cui ora la Cagnotto tenterà di fare il bis ella prova individuale. La scia rosa infine ha visto il bronzo nel ciclismo: Elisa Longo Borghini riscatta almeno in parte lo sfortunato tonfo di Nibali che rientrerà in Italia per operarsi alla clavicola.