La Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna: Luogosanto - Sara Filetti
Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo, Sant’Antioco. Bene bennios in una Sardegna inedita. Una Sardegna, di mare e di terra, che vive lontana dal clamore delle spiagge agostane e dal turismo color smeraldo e del lusso. Una Sardegna altra, spirituale, profonda, intima. Fortemente ancorata alle proprie tradizioni, ai propri valori, alla propria storia, alla propria fede. Ai santi che l’hanno vissuta e alle esperienze spirituali che la attraversano. Dal Nord al Sud dell’isola.
Ecco l’idea, lanciata dall’Assessorato regionale al Turismo, guidato da Giovanni Chessa, in collaborazione con la Conferenza episcopale sarda, per creare la Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna (sul sito www.destinazionepellegrinaggiosardegna.it tutte le info e i servizi disponibili): l’isola come meta di un grande “pellegrinaggio”, alla scoperta delle antiche tradizioni religiose, dei cammini, dei luoghi francescani. «C’è una grammatica “sacra” – spiega il vescovo di Iglesias, Carlo Cani – che anche il pellegrino moderno conosce. Vive l’esperienza di essere un “chiamato” all’incontro, vive quasi un’attrazione per riscoprire la grazia delle origini, e la meta tanto attesa, pone il sigillo al desiderio profondo di compimento e pienezza».
La Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna: il cammino minerario di Santa Barbara - .
La tappa di partenza può essere Luogosanto, nella Gallura, meta di pellegrinaggi per la presenza della Porta Santa, riconosciuta da papa Onorio III nel 1227, nella Basilica di Nostra Signora. Si passa per Galtellì, borgo reso celebre dal romanzo Canne al vento di Grazia Deledda, dove si celebra Los Milagros del Cristo, la sudorazione del Crocifisso del 1612. A Dorgali si può conoscere il modello di ecumenismo spirituale della beata Maria Gabriella Sagheddu.
E se a Orgosolo, alle pendici del Gennargentu, si scopre la testimonianza della beata Antonia Mesina e a Gesturi si può conoscere la vita del beato Fra Nicola, questuante amatissimo che «otteneva senza chiedere e riceveva senza domandare», a Laconi si entra nella terra di Sant’Ignazio, il più venerato della Sardegna, con la possibilità di percorrere un interessante percorso devozionale. Il pellegrinaggio si chiude a Sant’Antioco, nella parte sud-occidentale della regione. Qui da secoli si venera il “patrono massimo” della Sardegna, le cui spoglie sono conservate nell’antica Basilica.
La Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna: festa della beata Antonia Mesina, i costumi tradizionali femminili di Orgosolo - Stefano Ruiu
Attraversando i luoghi dello spirito, si scopre poi tutto il resto: i costumi meravigliosi, le tradizioni uniche, i prodotti tipici, dal pecorino al vermentino, e poi la natura incontaminata. Di terra e di mare. «È il tentativo – spiega Renato Tomasi, responsabile del progetto per la Regione Sardegna – di mettere a sistema, in maniera virtuosa il patrimonio religioso dell’isola, valorizzare i borghi e sostenere la rete dei cammini, come quello ormai strutturato di Santa Barbara e quello in cantiere delle Cento torri. Proporre un turismo diverso, destagionalizzato, di valore e per famiglie».
La Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna: il cammino delle 100 Torri - .
Una sfida anche per la Chiesa sarda nel preparare le comunità, custodi di un patrimonio, ma anche pietre vive nel territorio: «La differenza sta soprattutto nello stile dell’accoglienza – aggiunge il vescovo di Nuoro, Antonio Mura –. Nella promozione non solo di luoghi, ma anche delle comunità che li abitano, sostenendo il loro lavoro e il futuro dei giovani. Con la consapevolezza, che è 'camminando che si apre il cammino'». Così la Sardegna prova a camminare in maniera diversa. In rete. Con lo “spirito” giusto. Bene bennios in un’altra Sardegna.
La Rete Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna: la processione di Sant'Efisio a Nora - Gavino Mulas