«Dopo 65 milioni di anni sono nuovamente qui!» annuncia lo speaker mentre dal buio della gigantesca 02 Arena di Londra si leva un verso da far gelare il sangue. L’enorme mole del Tyrannosaurus Rex sbuca dall’ombra alimentando un moto d’orrore tra la stampa di mezza Europa convocata in riva al Tamigi per la presentazione di Walking with Dinosaurs, il più formidabile show per famiglie mai prodotto in Australia. Il sauro che sbuffa, rotea gli occhi, e fa ballonzolare qua e là le sue sei tonnellate di stazza come se si trovasse tra le palme della misteriosa Isla Nublar di Jurassic Park è frutto infatti della ricerca di un’azienda di Melbourne che lo ha ricreato nelle dimensioni originali d’intesa coi paleontologi dell’omonima e popolare serie televisiva della BBC. In luglio, quando, prenderà il via il tour europeo – atteso pure a Milano, Bologna e Torino nella primavera 2010 – gli animali saranno quindici, trasformati in attrazione da palasport per far conoscere al pubblico le specie più importanti comparse sulla terra nei 200 milioni di anni di regno dei dinosauri. L’idea di trasformare questo mondo in uno show da arena con l’impiego di sofisticatissimi animatronics, robot capaci di dare vita a carcasse di resina e gomma con elaborati movimenti meccanici, ha permesso a Walking with Dinosaurs trasformarsi al botteghino nello spettacolo best-seller delle ultime stagioni. Costato 20 milioni di dollari e sei anni di lavoro, lo show solo in America ne ha incassati 90 contribuendo all’affermazione di quel 'family entertainment', intrattenimento per famiglie, che ha un ruolo sempre più consistente nei bilanci delle pubbliche rappresentazioni. E che non a caso utilizza ormai i canali e le strutture della musica rock. Basta pensare che nel suo tour europeo Walking with dinosaurs si troverà ad incrociare Ben Hur Live, mega produzione tedesca messa in campo dal produttore Franz Abraham per festeggiare il mezzo secolo del film con Charlton Heston e i suoi undici Oscar. In programma al Forum d’Asago il 6 e 7 novembre, lo spettacolo ispirato al romanzo di Lew Wallace ripropone piazze e fontane dell’antica Roma, combattimenti navali, e, naturalmente, la celeberrima corsa delle bighe. Tutto col coinvolgimento di grandi nomi dello spettacolo tipo il batterista dei Police Stewart Copeland che ne firma le musiche. Il palco dell’«architetto del rock» Mark Fisher (Rolling Stones, Tina Turner, Pink Floyd e tanti altri ancora), la regia di Philip McKinley (a cui si devono allestimenti broadwayani come Hair e Dr. Jeckyll & Mr. Hyde). Italiana la responsabile delle proiezioni; Mietta Corli, che ha lavorato pure alla Scala. Tutta inglese è invece la produzione di un altro evento che minaccia sfracelli: Star Wars: a musical journey, frutto dell’accordo tra la Lucasfilm e la Royal Philharmonic Orchestra. Per la prima volta nella storia, infatti, il regista americano ha dato il suo assenso all’utilizzo delle colonne sonore dei sei film della saga per uno spettacolo abbina lo straordinario impatto di un’orchestra sinfonica di 86 elementi con proiezioni di spezzoni dei film su un maxischermo di 30 metri ad altissima definizione. A Milano in autunno, infatti, Star Wars: a musical journey rappresenta un evento tale da spingere perfino il compositore John Williams a riscrivere appositamente parti delle sue celeberrime partiture.