Bene la quantità, meno bene – e di tanto – la qualità. È una fotografia in chiaro-scuro quella scattata dalla
Commissione europea, in collaborazione con Capgemini, sui servizi digitali offerti dalle Pubbliche amministrazioni appartenenti alla Ue. Lo studio – intitolato: “European Advantage - How European governments can and should benefit from innovative public services” – dimostra come la strada da percorrere per avere una PA moderna, più economica ed efficiente, sia ancora molto lunga. Anzi emerge la necessità di intraprendere presto azioni appropriate. Una sfida da vincere a tutti i costi. Il report compilato da Capgemini, per il quale sono stati coinvolti oltre 28mila cittadini degli Stati membri dell’Unione europea, rivela - appunto - uno scenario nel quale la quantità è stata preferita alla qualità. Infatti, in tutto il Continente i servizi pubblici sono ampiamente disponibili online, tuttavia il loro utilizzo è rallentato a causa di vari problemi riguardanti la facilità d’accesso, la velocità d’uso e l’assenza di trasparenza sui processi di pagamento della prestazione. E quest’ultimi non sono ostacoli da poco, perché vanno superati assolutamente, fanno sapere da Bruxelles, per raggiungere gli obiettivi fissati dal “piano d’azione europeo di eGov” che si concluderà nel 2015. E le aspettative sono importanti. I cittadini infatti vedono quello che è possibile fare nel settore privato e si aspettano che il settore pubblico si adatti e adotti le stesse soluzioni. Per esempio, il settore commerciale avvia il design di un servizio sulle aspettative del cliente. È più difficile fare lo stesso con le prestazioni delle PA, ma è ugualmente importante. E così, si legge ancora nel rapporto Commissione europea-Capgemini, la differenza tra la soddisfazione dei cittadini verso i servizi commerciali rispetto a quelli pubblici è significativa. Per esempio gli utenti sono assai più soddisfatti dei servizi offerti dalle banche (8,5 su 10) rispetto ai normali servizi pubblici (6,5 su 10). Nei servizi delle PA esiste anche una preoccupante relazione inversa tra interazione e soddisfazione: maggiore è l’interazione richiesta con l’ufficio pubblico, minore la soddisfazione. Questo conduce anche a un minor utilizzo dei relativi servizi. Anche la limitata collaborazione tra i vari enti pubblici costituisce un ostacolo all’erogazione trasparente di servizi online completi, impedendo alle PA e ai cittadini di godere de
i vantaggi della digitalizzazione dei servizi pubblici.
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Sapere che i governi stanno lavorando per rendere più user-friendly i servizi pubblici online, è una buona notizia. Tuttavia non riusciamo ancora ad attirare e a coinvolgere i cittadini online con le Pubbliche Amministrazioni così come invece fanno con la propria banca o con altri fornitori di servizi digita", spiega
Neelie Kroes, Vice-President della Commissione Europea e Responsabile dell’Agenda Digitale. Insomma, la strada è ancora lunga.