Antonio Ciseri, "Ecce homo", 1891. Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti - Gallerie degli Uffizi
Gli Uffizi aprono le loro porte "virtuali" per celebrae la Pasqua con capolavori, tra gli altri, di Rubens, fra Bartolomeo, Pontormo. Da domani fino al Lunedì dell'Angelo le Gallerie fiorentine proporranno sulla propria pagina Facebook cinque opere, una al giorno, illlustrate da cinque diversi assistenti museali.
Si parte dunque domani, Giovedì santo, dalla Galleria d’arte moderna in Palazzo Pitti, con l’Ecce Homo di Antonio Ciseri, spiegato da Cristian Spadoni. Il Venerdì santo il tour virtuale si trasferisce agli Uffizi, dove Paola Burberi parlerà della Croce sagomata con scene della Passione di Cristo di un artista duecentesco noto come “Maestro della Croce 432”, esposta nella prima sala della Galleria delle Statue e delle Pitture.
Sabato di nuovo Palazzo Pitti, stavolta alla Galleria Palatina, insieme a Maria Spanò, che illustrerà il Compianto sul Cristo morto di fra Bartolomeo; sarà invece Monica Alderotti, la domenica di Pasqua, a parlare del celebre Cristo risorto di Rubens custodito sempre nel Palazzo Imperiale e Reale di Pitti. Il viaggio nella Pasqua d'arte delle Gallerie si chiuderà infine il lunedì dell'Angelo con la Cena in Emmaus di Pontormo, spiegato da Alberica Barbolani da Montauto.
Inoltre sul sito del museo è poi possibile visitare anche la mostra virtuale specificamente dedicata alla festività, intitolata "Il racconto della Pasqua", con una raccolta di 42 immagini in alta definizione di opere sul tema custodite alle Gallerie, che includono, tra gli altri, dipinti di Tiziano, Perugino, Giottino e dello stesso Rubens.
«Quest’anno i musei devono tenere le porte chiuse, ma le Gallerie degli Uffizi si aprono al pubblico virtuale - commenta il direttore del museo Eike Schmidt – e per raggiungere tutti gli amanti dell’arte, saremo presenti con varie iniziative sul nostro sito web, sui social Instagram e Twitter, e su Facebook con i video che vedono protagonisti i nostri capolavori illustrati dagli assistenti museali. La nostra speranza è di diffondere, attraverso l’arte e la bellezza delle nostre collezioni, il significato più profondo di questi giorni»