Il bomber del Camerun degli anni Ottanta e Novanta Roger Milla
I componenti della rosa del Camerun che ha partecipato a Italia '90 hanno finalmente ricevuto il premio promesso loro trent'anni fa per aver raggiunto i quarti di finale. Venerdì 14 agosto il ministro dello sport camerunese, l'omologo responsabile delle abitazioni e alcuni rappresentanti della nazionale camerunese si erano riuniti ed erano giunti alla tanto attesa fumata bianca. La consegna delle chiavi ai calciatori si è svolta a settembre in una cerimonia trasmessa in diretta televisiva dalla tv di Stato. L'enorme ritardo, apparentemente inspiegabile, sarebbe dovuto al fatto che il ministro dello sport dell'epoca aumentò la lista delle persone da premiare da ventidue – il numero dei calciatori convocati – a quarantaquattro. L'agenzia immobiliare incaricata di fornire una casa nuova ai calciatori protagonisti della cavalcata al mondiale italiano avrebbe avuto difficoltà a soddisfare quella richiesta inaspettata e, prima ancora di ricevere la conferma dei nominativi da parte del ministro dello sport, quest'ultimo fu dimesso e la faccenda finì nel dimenticatoio.
A riportarla alla luce è stato Bertin Ebwelle, presidente dell'associazione degli ex calciatori della nazionale, che, approfittando del trentennale di Italia '90, ha esortato il presidente Paul Biya a mantenere la promessa fatta dal governo. Biya, che è in carica dal 1982 ed era dunque al corrente dell'ingiustizia, la scorsa estate ha finalmente deciso di accelerare il processo di assegnazione delle case.La questione legata ai premi è costante argomento di dibattito all'interno delle nazionali calcistiche africane, investite da continui scandali di corruzione dovuti all'instabilità socio-politica di gran parte dei paesi del continente e di conseguenza delle Federcalcio locali. Spesso, il mancato accordo tra calciatori e federazioni, una promessa non mantenuta da parte dei dirigenti o un tentativo di ricatto dei giocatori ha portato all'ammutinamento o a minacce degli stessi, poi spesso rientrate, di non presentarsi alle partite, tanto in Coppa d'Africa come ai Mondiali.
Pertanto, un ritardo di trent'anni sulla consegna dei premi sorprende fino a un certo punto. Ciò che risulta grottesco, invece, è il fatto che tre componenti della rosa del Camerun di Italia '90, la prima selezione africana a raggiungere i quarti in una rassegna iridata, non potranno mai riscuotere il premio perché nel frattempo sono passati a miglior vita. Tra loro, oltre a Benjamin Massing e Louis Paul Mfede, anche l'allora capitano Stephen Tataw, deceduto il 31 luglio scorso quando le varie autorità statali coinvolte stavano sbloccando la situazione. L'icona di quei Leoni Indomabili, il goleador Roger Milla, parlando ad agosto a una radio locale ha espresso tutta la sua contentezza per quello che reputa un riconoscimento concreto al contributo che quel Camerun diede allo sviluppo del calcio nazionale.