venerdì 15 maggio 2015
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Il mondo del blues oggi è più "triste" del solito. Ma anche quello del rock non sorride. La morte di B.B. King (BB sta per "blues boy") – nonostante la sua età avanzata (aveva 89 anni) e gli acciacchi che lo affliggevano da tempo – toglie alla musica, a tutta la musica , uno dei suoi Re. Il Re del blues, sicuramente, ma anche uno dei migliori chitarristi del mondo. Con la sua Lucille(come chiamava affettuosamente la sua chitarra, una Gibson ES-355 custom) ha fatto faville per oltre mezzo secolo, suonando con tutti i più grandi artisti del mondo.. Ma Riley B. King, nato a Itta Bena il 16 settembre 1925 non è stato solo un artista. È stato un simbolo vivente del più autentico riscatto del popolo afroamericano. Da bambino, come ha raccontato più volte, raccoglieva cotone per pochi centesimi al giorno, proprio come quegli schiavi neri che ormai si vedono solo in certi film. E’ stata la musica a salvarlo. Quella stessa musica (allora jazz) che, prima di lui, aveva salvato tanti musicisti afroamericani. Cominciò come deejay, trasmettendo in una piccola radio locale. Come accadeva allora la musica veniva spesso suonata dal vivo più che sui dischi. E Riley B.King – dopo avere trasmesso quella degli altri – cominciò a fare ascoltare la sua. Oggi possiamo farla semplice e archiviarla come lontana, ma l’America musicale degli anni 50 in cui debuttò BB King era tutt’altro che tenera con gli artisti di colore. Andavano bene se stavano nel “loro recinto”, se suonavano blues o jazz, ma non dovevano provare a insidiare il territorio dei bianchi o ad avere troppo successo. . Dietro la sua aria paciosa e il suo fisico rotondo, B.B. King nascondeva un panzer. Pacioso e sorridente, ma che avanzava sempre. E superava ogni ostacolo. Tutta la sua carriera è stata un continuo e faticoso cammino verso l’eccellenza, fatto da 300 concerti l'anno. Un autentico tour de force.Vincitore di 14 Grammy, gli Oscar della musica. Il suo blues caldo ed elegante l’ha portato in tutto il mondo. I più giovani, forse, lo ricordano per le sue collaborazioni con gli U2 e Zucchero, tutti gli altri per una carriera lunghissima e stupenda. Ha suonato con star del blues come Muddy Waters e Buddy Guy, star del rock’n’roll come Little Richard e Jerry Lee Lewis, chitarristi sopraffini come Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, Gary Moore, Mark Knopfler, Jeff Beck e duettato con “colleghi” apparentemente lontani da lui come Luciano Pavarotti e in Italia con Zucchero ed Edoardo Bennato.. Potrà anche farvi sorridere, ma in Italia stimava Alex Britti. Che è e resta un ottimo chitarrista blues..L'ultimo messaggio di B.B. King ai fan apparso su Facebook il Primo maggio dopo che l'artista era stato ricopverato in ospedale: "Grazie a tutti per i vostri auguri e per le vostre preghiere".Oggi più che mai B.B. King ha bisogno delle nostre preghiere.Molti ora lo piangono. Ma la sua musica resta. Se potete,prendetevi una manciata di minuti e cliccate sul video qui sotto. Avete tutto da guadagnarci.
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