L'architetto spagnolo Rafael Moneo nel 2015 - Casa de América/Flickr/ CC BY-NC-ND 2.0
Sarà attribuito a Rafael Moneo, architetto spagnolo, vincitore del Pritzker Prize nel 1996, il Leone d'Oro alla carriera della 17 Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che aprirà al pubblico sabato 22 maggio.
Per celebrare Moneo, Hashim Sarkis, curatore della Biennale Architettura 2021, ha allestito una piccola mostra all'interno del Padiglione del Libro ai Giardini: una selezione di plastici e di immagini emblematiche degli edifici dell'architetto spagnolo, risposta alla domanda "How will we live together?". Il riconoscimento sarà consegnato sabato 22 maggio nel corso della cerimonia di inaugurazione.
"Moneo - ha affermato Sarkis nella motivazione del riconoscimento - è uno degli architetti più innovatori della sua generazione. Come professionista, e attraverso la vasta gamma di edifici da lui realizzati, come il Kursaal Auditorium a San Sebastiàn, l'ampliamento del Museo del Prado e la Stazione di Atocha a Madrid, la Cattedrale di Los Angeles, Moneo ha sottolineato la
capacità di ogni progetto architettonico di rispondere alle circostanze specifiche di luogo e di programma e, allo stesso
tempo, di superarle. Come docente ha guidato con rigore diverse generazioni di architetti verso un'architettura intesa come
vocazione. Come studioso ha utilizzato le sue abilità illustrative e la sua precisione analitica per reinterpretare con occhi nuovi alcuni dei più classici edifici storici. Come critico della scena architettonica contemporanea ha scritto su fenomeni emergenti e su progetti significativi, promuovendo anche alcuni dei più importanti dibattiti sull'attualità architettonica con colleghi di tutto il mondo".
L'architetto spagnolo a Venezia ha preso parte al progetto abitativo della Giudecca nel 1983, ha vinto il concorso internazionale per il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia nel 1991 (edificio però mai realizzato) e "da Venezia - conclude Sarkis - ha ricavato più di una lezione per l'architettura"
capacità di ogni progetto architettonico di rispondere alle circostanze specifiche di luogo e di programma e, allo stesso
tempo, di superarle. Come docente ha guidato con rigore diverse generazioni di architetti verso un'architettura intesa come
vocazione. Come studioso ha utilizzato le sue abilità illustrative e la sua precisione analitica per reinterpretare con occhi nuovi alcuni dei più classici edifici storici. Come critico della scena architettonica contemporanea ha scritto su fenomeni emergenti e su progetti significativi, promuovendo anche alcuni dei più importanti dibattiti sull'attualità architettonica con colleghi di tutto il mondo".
L'architetto spagnolo a Venezia ha preso parte al progetto abitativo della Giudecca nel 1983, ha vinto il concorso internazionale per il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia nel 1991 (edificio però mai realizzato) e "da Venezia - conclude Sarkis - ha ricavato più di una lezione per l'architettura"