L'opera "The Flower Thrower" esibita alla mostra "Banksy, genio o vandalo?" a Madrid - Ansa
La celebre opera di Banksy "The Flower Thrower", che raffigura un manifestante a volto coperto mentre sta per lanciare un mazzo di fiori, è un'opera di dominio pubblico. Lo ha stabilito l'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (Euipo), che ha invalidato il marchio registrato dallo street artist di Bristol. Banksy, infatti, non può essere identificato formalmente come autore del graffito, per via del suo anonimato.
Per questa immagine, raffigurata per la prima volta su un muro a Gerusalemme nel 2005, l'artista aveva depositato un marchio presso l'Unione Europea nel 2014. Nel 2018, il produttore di biglietti di auguri Full Color Black, che voleva utilizzare l'opera per i propri prodotti, ha contestato tale decisione sostenendo che Banksy avesse depositato il marchio senza l'intenzione di utilizzarlo per prodotti o servizi.
"È chiaro che quando Banksy ha depositato il marchio, non aveva intenzione di utilizzare l'opera per commercializzare beni o fornire servizi", ha affermato l'EUIPO nella sua decisione. "Il problema è però chiaro: proteggere i suoi diritti di proprietà intellettuale richiederebbe la perdita dell'anonimato, che lo danneggerebbe", specifica il testo. Se il marchio può essere registrato da chiunque, infatti, per poter esercitare il proprio copyright è necessario che l'autore dichiari in prima persona di essere proprietario dell'opera. Cosa che farebbe cadere il mistero sulla vera identità di Banksy.
L'anno scorso lo street artist aveva aperto un pop-up store a Londra, chiamato "Prodotto Interno Lordo", per dimostrare che stava utilizzando il marchio registrato. Le autorità europee hanno però ritenuto che quell'iniziativa non facesse che rafforzare le argomentazioni di Full Color Black. Secondo l’Euipo, Banksy avrebbe fatto registrare alla società che cura le sue relazioni il marchio dell'opera per aggirare le leggi sul diritto d’autore, pur senza sfruttare il marchio per usi commerciali.