Qualcuno l’ha già definito il Mondiale delle complicazioni inutili. Domenica mattina, ora italiana, sul circuito cittadino di Melbourne parte la stagione di F.1 con una serie di novità tecniche e incognite sullo svolgimento della stagione. In mezzo ci sono già polemiche dei piloti, dei team e della federazione su quello che dovrebbe essere il campionato più interessante del mondo a motori. Parlando di complicazioni, non c’è dubbio che il ritorno al kers, il sistema di recupero di energia cinetica, uscito dalla porta nel 2009 e rientrato dalla finestra nel 2011, abbinato all’alettone posteriore mobile, azionabile dal pilota dall’abitacolo, rappresentino due delle variabili inutili della stagione. Qualcuno, come il campione del mondo Sebastian Vettel, paventa proteste e uno sciopero dei piloti, ma ormai le macchine son pronte, le regole pure per cui non accadrà nulla. In mezzo, infine, c’è anche Bernie Ecclestone che rilancia l’idea dei GP bagnati artificialmente, per rendere le gare vivaci e qualcuno, il più buono come Webber, definisce l’idea una sciocchezza. Insomma, gli argomenti non mancano, ma districarsi sarà un rebus, a partire dalle stesse squadre che, tanto per finire, hanno dovuto prendere dimestichezza con l’altra grande novità dell’anno: le gomme Pirelli. Ma andiamo con ordine. Cinquanta bottoni sul volante e, soprattutto, regole di gara sempre più confuse. E’ questo ciò che preoccupa i piloti: «Le macchine sono sempre più vicine, si vuole lo spettacolo, il contatto, il sorpasso, si cambiano le regole per cercare tutto questo, ma forse a un certo punto bisogna avere il coraggio di dire basta», ha detto il campione del mondo Sebastian Vettel, rincarando pure la dose: «Con tutti quei comandi al volante su cui lavorare, a volte è come guidare parlando al telefonino». Difficile da fare, specie a oltre 300 all’ora. Molti piloti concordano che queste novità possano rappresentare un problema di sicurezza. «La cosa più importante è che i piloti siano compatti e combattano insieme. Solo così possiamo davvero cambiare le cose, magari anche fermandoci e dicendo: “Ok, ragazzi, oggi non si corre”. Prima, ovviamente, proveremo a trovare una soluzione con la Fia». Sarà, ma conoscendo la decisione del presidente Jean Todt, sarà difficile che accada qualcosa. Per cui, teniamoci pronti alle polemiche e via così. Una complicazione davvero difficile da gestire, e capire per il pubblico, è l’ala posteriore mobile. Il sistema consente di guadagnare oltre 10 km/h in rettilineo ma l’ala può essere usata dal pilota solo una volta al giro e solo se dalla direzione gara daranno il via libera con un messaggio sul cruscotto. Le macchine non devono essere distanti oltre un secondo fra loro e solo quella che attacca può usarlo, mentre chi si difende non potrà farlo. E se si arriva in tre o quattro? Chi avrà la precedenza di staccare l’ala in frenata? Boh…Stessa cosa per l’uso del kers, che dà una spinta supplementare di 80 CV. Si potrà usare l’ala mobile posteriore (l’anno scorso era mobile quella davanti, quest’anno è fissa, ndr) e il kers insieme e magari cambiare marcia contemporaneamente guardando gli specchietti e cercando un varco per passare?Altra novità di rilievo le gomme Pirelli. Alcuni piloti si sono lamentati per la loro scarsa durata, ma dalla FIA è arrivata proprio la richiesta di gomme che si degradino in pochi giri, rendendo precaria l’aderenza e consentendo più sorpassi. Non avendo piste bagnate artificialmente, si è pensato di rendere la tenuta difficile grazie a gomme che si sfaldano: «Abbiamo calcolato al simulatore oltre 50 possibilità di strategie diverse in una gara» - ha detto Paul Hembery, responsabile Pirelli Motorsport - , «ma per noi c’è l’orgoglio del ritorno in F.1 di una grande azienda come la Pirelli che mancava da oltre 20 anni dal circo iridato». Anche qui la Pirelli ha pensato allo spettacolo, visto che ne vedremo di tutti i colori: ovvero, le scritte sulle gomme saranno di colore diverso a seconda della mescola usata. C’è poi il capitolo piloti esordienti: sono quattro. Maldonado (Williams) Perez (Sauber) Di Resta (Force India) e D’Ambrosio (Virgin). Dovranno imparare il mestiere mentre il favorito, Vettel, mette le mani avanti su una Ferrari che ha un Alonso convinto di aver migliorato molto. Ma questo è un argomento che sarà la pista, con le prime prove, a dare risposte migliori.